Zelenski e il governo di Kiev protesta contro la scelta dell’Onu che riguarda il consiglio di sicurezza
Una scelta che fa discutere e che ha portato l’Ucraina e gran parte degli Stati che hanno appoggiato Kiev, contrastando Putin ad alzare la voce e a protestare. La Russia ha assunto da ieri, primo aprile, la presidenza di turno del Consiglio di Sicurezza dell’ Onu nonostante l’Ucraina abbia esortato gli altri membri a impedirlo.

Per il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si tratta di un “fallimento dell’istituzione”, mentre il suo ministro degli Esteri Dmytro Kuleba parla di “schiaffo in faccia alla comunità internazionale”, esortando gli attuali membri del Consiglio a contrastare qualsiasi tentativo russo di “abusarne”. L’Onu non ha sentito ragioni. Per il Presidente dell’Organo Onu, la Russia rientra nelle turnazioni mensili, che vengono stilate seguendo un ordine alfabetico e tutti gli Stati Membri sono obbligati a rispettare le decisioni del Consiglio.
La scelta ha un forte valore simbolico, ma dal punto di vista strategico ha poca importanza. Tra gli incontri centrali in programma nel prossimo mese, come ha spiegato l’ambasciatore Vassily Nebenzia in un’intervista alla Tass, ci sarà un dibattito presieduto dal ministro degli Esteri Serghei Lavrov il 24 aprile sulla difesa della Carta Onu, mentre il 10 aprile si parlerà del trasferimento di armi occidentali all’Ucraina. Questo potrebbe essere uno degli incontri chiave, che ha portato alle proteste di Kiev.

La Russia ha presieduto l’ultima volta il Consiglio di Sicurezza a febbraio dello scorso anno, prima dell’invasione in Ucraina e delle sanzioni imposte da tutti gli Stati Europei ed Occidentali. Stona l’idea che l’organo creato per mantenere la pace e la sicurezza internazionali sia guidato da un Paese il cui presidente è soggetto ad un mandato di arresto internazionale per presunti crimini di guerra. Una scelta che ha sollevato dubbi da più parti, ma diversi esperti ritengono improbabile che Mosca condizioni in maniera effettiva l’andamento dei lavori. Dal Consiglio dell’Onu sono arrivate rassicurazioni: “L”aspettativa è che condurranno questa presidenza in modo professionale”, ha dichiarato un esponente dell’Onu, rispondendo alle protesta di Kiev, che chiede da tempo che Mosca sia espulsa dal Consiglio. Nebenzia ha comunque definito l’idea di privare Mosca del diritto di presiedere il Consiglio “semplicemente assurda”: “La Russia è la continuatrice dell’Urss, soggetto di diritto internazionale che ha ereditato non solo i diritti e gli obblighi del suo predecessore, ma anche il suo stesso carattere giuridico, ufficialmente riconosciuto dalla comunità internazionale. L’esclusione dal Consiglio è impossibile senza modifiche alla Carta Onu, così come è impossibile privare la Russia del diritto di presiedere il Consiglio”.