Governo Meloni, il bilancio dei primi 100 giorni

La legge Finanziaria, il faccia a faccia con i benzinai, e le prime scelte: ecco il bilancio dei leader dell’esecutivo, dopo i primi cento giorni di governo

Cento giorni di governo. Cento giorni dall’insediamento di Giorgia Meloni a Palazzo Chigi e la nascita dell’esecutivo che, dopo la fine del governo Draghi, ha iniziato un percorso di innovazione e in controtendenza con il passato. Nei primi cento giorni l’esecutivo ha già approvato la manovra finanziaria, affrontato la delicata questione relativa allo sciopero dei benzinai e superato diversi scogli: interni ed esterni.

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I 100 giorni del governo Meloni. Il primo bilancio – Qnm.it –

Giorgia Meloni ha parlato della prima fase del suo governo sui social, attraverso l’appuntamento con Gli appunti di Giorgia.  “Il bilancio di questa maratona, che non sono cento metri, io lo voglio tirare alla fine di questo percorso”, dice, perché “le risposte strutturali, che non siano degli spot, richiedono lavoro e precisione. Ho visto governi che avevano necessità di comunicare ogni giorno iniziative diverse che non erano soluzioni”. Tuttavia, la presidente del Consiglio non rinuncia a rivendicare alcuni risultati. “Se volessi misurare l’andamento dell’economia come è stata misurata negli ultimi anni, con lo spread che è stato il grande metro di giudizio sullo stato dell’economia italiana, dovrei dire che lo spread negli ultimi cento giorni è sceso da 236 a 175 punti base, la borsa ha registrato un aumento del 20%, la Banca d’Italia stima che nel secondo semestre del 2023 l’economia italiana sarà in netta ripresa e questa ripresa si stabilizzerà nel 2024 e nel 2025, e che l’inflazione tornerà a livelli accettabili”, sottolinea. Tutti dati che, pur in un “contesto molto difficile, forse la congiuntura economica peggiore dal dopoguerra”, la fanno essere “ottimista anche se molti parlano di situazione catastrofica”, perché “l’Italia è più solida di quanto si voglia far credere”.

Tajani: “Ecco i nostri risultati”

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Il pensiero dei vicepremier Tajani e Salvini, sui primi 100 giorni di governo (Ansa) – Qnm.it

Anche i principali alleati del premier, giudicano positivamente la prima fase dell’esecutivo.  Il giudizio è “senz’altro positivo” per il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani che ricorda i passaggi più significativi: “La liberazione di Alessia Piperno, l’arresto di Matteo Messina Denaro, l’aumento delle pensioni minime”. Per il coordinatore nazionale di Forza Italiala maggioranza è formata da forze politiche che collaborano lealmente” e “ognuno dà il suo contributo”, ma “Silvio Berlusconi è il fondatore del centrodestra ed è un punto cardine della coalizione che guida l’Italia”. E proprio Berlusconi traccia un bilancio “positivo”, pur avvisando che “gli obiettivi della nostra coalizione e del Governo riguardano l’intera legislatura”.

Salvini: “Lavoreremo insieme per cinque anni”

Matteo Salvini, leader della Lega è ancora più perentorio: “Lavoreremo d’amore e d’accordo per cinque anni, senza litigi o disaccordi. Ognuno manterrà la parola data e alla fine della legislatura avremo una repubblica federale e presidenziale, più moderna, efficiente e meritocratica”, allontanando le voci di divisioni e di possibili scontri interni alla maggioranza.