In una esibizione più unica che rara, Gianni Morandi ha cantato le sue canzoni a Palazzo Madama per i 75 anni di attività del Senato
È nato prima lui… Gianni Morandi, che aveva tre anni e mezzo quando Palazzo Madama ospitò la prima riunione del Senato, appena costituito.

Ma sicuramente pochi altri cantanti in questo momento in Italia possono rappresentare il percorso artistico di Morandi. Che un po’ come quello dell’Italia e della sua politica è stato accidentato, non esente da fallimenti a volte anche clamorosi.
Gianni Morandi, la consacrazione definitiva
Morandi però ha sempre avuto il merito di rimettersi in discussione, di tornare al vertice. A volte studiando, come quando reagì a un momento di difficoltà tornando all’accademia musicale, a volte affidandosi a chi gli avrebbe dato una mano scrivendogli la canzone giusta al momento giusto. Anche per questo probabilmente Morandi ha voluto condividere con il grande amico di sempre, Lucio Dalla, uno dei momenti istituzionalmente più grandi della sua carriera.
Perché è vero… puoi condurre Sanremo, magari addirittura vincerlo. Ma se la politica ti invita nel suo salotto più bello dicendo che sta rappresentando l’Italia e gli italiani allora forse puoi essere certo di avere fatto qualcosa di davvero grande. Indipendentemente dai dischi venduti e dal numero dei tuoi streaming.

L’omaggio a Dalla, un pensiero alla ‘vecchia’ censura
In una occasione più unica che rara, i 75 anni di attività del Senato, Gianni Morandi si è presentato con un’edizione ristretta del concerto che ha portato con successo in teatro degli ultimi mesi e che si prepara ad affrontare le piazze e le arene all’aperto in vista della bella stagione.
Con i suoi musicisti il cantante bolognese ha cantato Caruso… “Lucio ci starà guardando e si sarà fatto una gran risata”. E dopo il disimpegno di Fatti mandare dalla mamma, canticchiata a destra e sinistra e persino dalla premier Meloni, ha lasciato un messaggio ancora valido, quello di C’era un ragazzo: “Questa canzone nel 1966 fu censurata e fu oggetto di una interrogazione parlamentare. Mi fa effetto essere oggi qui a cantarla. Queste cose non ci sono più, siamo in un Paese libero”. Poi chiude proprio con uno dei brani della sua rinascita, Uno su Mille, nel quale cede a un attimo di emozione dimenticandosi qualche parola del testo.
Prima dell’esibizione leggera una bella esecuzione dell’inno di Mameli dopo il quale Morandi ha ricevuto la campanella del presidente dell’Assemblea.