Il risultato delle Primarie nel PD promuove alla segreteria del partito Elly Schlein, 37 anni, ha vinto grazie ai voti popolari nei gazebo
Un vero e proprio ribaltone. Se nei circoli Elly Schlein aveva raccolto il 34.85%dei consensi, il 18% in meno rispetto a Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia Romagna e uomo politico sicuramente con maggiore esperienza e visibilità di lei, il voto popolare dei gazebo ha cambiato tutto.
E alle 23.30 a festeggiare è l’outsider. Elly Schlein in realtà si chiama Elena Ethel, classe 1985. É nata nella Svizzera italiana, poco lontano da Lugano e ha tre passaporti: italiana, elvetica e statunitense. Elly non è un volto nuovo della politica: nel senso che di politica si è sempre occupata. Anche per via dei molti impegni di una famiglia prestigiosa e illustre.
Chi è Elly Schlein
Suo padre Melvin Schlein è un docente di grande prestigio. Insegna sociologia e scienza della politica nella facoltà di storia dell’università Franklin di Lugano. Sua madre è insegnante di diritto pubblico alla facoltà di Giurisprudenza di Varese. Suo nonno, partigiano e antifascista, era Agostino Viviani, principe del foro milanese e senatore del Partito socialista, per lungo tempo nella Commissione giustizia in Senato della quale era stato anche presidente.
Elly Schlein respira politica da sempre. Ma è a Bologna, prima al Dams e poi nella facoltà che frequenta – giurisprudenza – laureandosi con 110 e lode dodici anni fa – che inizia la sua militanza. Fa parte del comitato italiano di sostegno per il voto americano a Barack Obama, è una delle militanti che dà vita a ‘Occupy PD’, tentativo di restituire corpo e voce ai giovani del partito.
Dal Parlamento europeo alla Regione
Nel 2014 è candidata al Parlamento europeo e diventa visibile con una iniziativa social divertente. Il suo hashtag #siscriveschlein – nel timore che qualcuno potesse sbagliare il suo cognome invalidando il voto – ha successo. Viene eletta: 53mila persone che evidentemente il suo cognome lo hanno scritto giusto. Ambientalista, animalista, viene eletta nelle liste del PD alle ultime politiche.
Si affianca a Bonaccini nelle Regionali del 2019, 23mila preferenze, la più votata in assoluto. Ma si dimette quando viene eletta alla Camera dei Deputati tra gli indipendenti della lista del PD.
Impegno civile
Tra le sue numerose battaglie quella per l’uguaglianza di diritti sociali e civili. Senza ostentazioni non fa alcun mistero della sua omosessualità della quale ha parlato spesso anche in TV. Famosa la sua dichiarazione… “sono una donna, amo una donna, non sono una madre e non per questo sono meno donna”. Un chiaro riferimento al claim diventato virale della Meloni che riferiva al suo status di donna e di madre.
