“Donald Trump ha mentito” le accuse di una donna all’ex presidente

Mentre la contesa per le prossime elezioni presidenziali USA sta per entrare nel vivo, si profilano nuove accuse e polemiche per Donald Trump

Si chiama E. Jean Carroll, ha 79 anni, ed è diventata famosa per due cose. La prima è che è diventata una scrittrice piuttosto famosa. La seconda è una vicenda di cronaca che la vede oggi al centro dell’attenzione per una vicenda di ormai quasi 30 anni fa.

Donald Trump QNM 230401
Donald Trump in un recente comizio in Texas – Credits ANSA (QNM)

Scrittrice, giornalista, saggista, E. Jean Carroll aveva rivelato le molestie di Trump scrivendone prima sulla rivista per la quale ha lavorato per molti anni, il magazine femminile Elle dedicando alla vicenda alcune tracce di un suo libro.

Donald Trump e l’accusa di violenza sessuale

La donna è tornata a parlarne oggi davanti a giudice e giurati di un processo civile: “Sono qui perché Donald Trump mi ha violentata, e quando ne ho scritto, ha mentito e sostenendo che la cosa non fosse mai successa. Ha mentito e distrutto la mia reputazione, e io sono qui per cercare di riprendere in mano la mia vita”.

Il presunto incontro con Trump sarebbe avvenuto tra il 1995 e il 1996 a New York dentro il camerino di un grande magazzino Bergdorf Goodman.

Un incontro traumatico, dice la Carroll che prima ha denunciato Trump per la violenza e poi per diffamazione, quando l’ex presidente americano – che all’epoca era già un imprenditore di grande successo – ha negato ogni accusa definendola una ‘visionaria, pronta a tutto pur di guadagnare un po’ di visibilità per promuovere il suo libro’. Trump in quell’occasione aveva anche detto che quella donna non era certo il suo tipo, e che non si sarebbe mai sognato di stare con lei…

In un centro commerciale

La giornalista e Trump in realtà si sarebbero conosciuto qualche tempo prima dei fatti. Senza che nulla fosse successo. Il caso ha dettato grande scalpore anche perché se Trump era molto famoso anche prima della elezione alla Casa Bianca, non è che la Carroll sia una sconosciuta. Ha curato per anni una delle rubriche più lette del paese: consigli sentimentali al femminile.

Una seconda causa è stata intentata dalla donna all’Adult Survivors Act di New York, un’associazione che consente agli adulti di citare in giudizio i loro presunti molestatori molto tempo dopo che i termini di prescrizione sono scaduti. A quanto pare l’associazione non avrebbe voluto prendersi cura della sua denuncia.

Donald Trump QNM 230405
Donald Trump durante l’udienza a palazzo di giustizia di Manhattan – Credits ANSA (QNM)

Un’accusa comunque tardiva

La scrittrice ha raccontato a giudici e giurati l’accaduto. Un incontro inizialmente senza implicazioni con qualche battuta: “Ma poi le cose si sono fatte pesanti, mi ha chiesto di indossare della lingerie, mi ha portata in uno spogliatoio, ha chiuso la porta spingendomi contro un muro e spogliandomi”.

La donna ha detto di avere aspettato molto tempo prima di sporgere denuncia perché sotto shock e incapace da allora di avere una vita sentimentale serena. Il processo dovrebbe durare due settimane al massimo. Trump ieri ha ribadito con alcuni tweet le sue accuse alla Carroll confermando che non si sarebbe presentato in tribunale dove per altro la sua presenza al momento non è ancora richiesta. Ma il giudice gli ha chiesto attraverso il suo avvocato Joe Tacopina di non pubblicare post o tweet sulla vicenda.

Trump, che sta subendo un altro processo a Manhattan, ha già confermato la sua intenzione di candidarsi di nuovo per la Casa Bianca.