Dalla fama al carcere: la nuova vita del famoso tennista

 Ha vinto tre volte il torneo di Wimbledon ed è stato numero uno al mondo. Poi il carcere: “Lì dentro non conta chi sei stato, conta cosa hai dentro”

Da numero uno del tennis mondiale, all’esperienza in carcere. Dai palcoscenici più importanti a livello internazionale, alla vita dietro le sbarre: Boris Becker ha vissuto due esperienze completamente diverse ed ha raccontato come è cambiata la sua vota in una lunga intervista rilasciata alla Bbc.

L’ex numero uno delle classifiche mondiali racconta la sua storia in carcere – Qnm.it

L’ex campione tedesco è stato condannato nell’aprile dello scorso anno a due anni e mezzo di reclusione, per aver nascosto al fisco beni per circa 2,8 milioni di euro. Becker ha passato otto mesi di carcere in Gran Bretagna, un’esperienza che lo ha segnato. “La prigione è stata brutale, e un’esperienza molto diversa da quella che vedi nei film. Chiunque dica che la vita in carcere non è dura e non è difficile, penso stia mentendo. Ero circondato da assassini, spacciatori, stupratori, trafficanti di esseri umani e pericolosi criminali: lì combatti ogni giorno per la sopravvivenza, e devi rapidamente circondarti di ragazzi duri, come li definirei io, perché hai bisogno di protezione”.

Becker è stato rilasciato poco prima di Natale: espulso dal Regno Unito non potrà rimetterci piede almeno fino all’ottobre del prossimo anno. Ora è stato estradato in Germania ed ha iniziato una nuova vita: la terza. “Di solito sono bravo nel quinto set: ho vinto i primi due set – dice – e ho perso i due successivi. Ma il quinto ho intenzione di vincerlo. Ma la verità è che non esisteva un manuale per affrontare la fama e la fortuna dopo aver vinto Wimbledon da adolescente”. Nella sua carriera ha trionfato tre volte nel torneo in erba inglese. Il suo preferito. Ora per lui l’Inghilterra rappresenta  una nazione dove non è riuscito ad emergere dal punto di vista lavorativo.

La terza vita di Becker

Becker
Boris Becker, ex numero uno dell’Atp – Qnm.it

Nel giugno del 2017 non rimborsò un prestito da tre milioni di sterline e la sua attività fallì. Da quel momento sono iniziati i problemi con la legge.  “Ovviamente non ho mai studiato economia, non ho mai studiato finanza – sottolinea Becker -. Non credo che sia stato scritto un manuale su come comportarsi, cosa fare e come vivere la vita quando si vince Wimbledon a 17 anni. Dopo la mia carriera nel tennis ho preso un paio di decisioni probabilmente dopo essere stato mal consigliato. Ma, lo dico ancora una volta, alla fine sono state mie decisioni”. Tornando sulla sua esperienza in carcere: “combatti ogni giorno per la sopravvivenza, e se pensi di essere migliore di tutti gli altri, perdi. Lì dentro non importa che tu sia stato un tennista, l’unico valore è ciò che abbiamo dentro, è il nostro carattere e la nostra personalità. Ecco, non hai nient’altro. All’inizio non hai amici, sei letteralmente da solo – le parole di Becker – e questa è la parte difficile, devi davvero scavare dentro te stesso, nelle tue qualità e i tuoi punti di forza ma anche nelle tue debolezze”.