Costo dell’energia, ecco gli aumenti che hanno messo sul lastrico le aziende italiane

Secondo Assorimap, l’Italia ha pagato il prezzo più alto alla guerra in Ucraina. Dal Ministro Pichetto arrivano però buone notizie

La guerra in Ucraina si è fatta sentire in modo inequivocabile nelle tasche degli italiani. Tra gli aumenti della benzina e quelli delle bollette, i nostri concittadini sono stati costretti a fronteggiare rialzi assurdi: spesso fuori portata. Il costo dell’energia ha toccato livelli assurdi ed ha portato numerose persone a fare i conti con bollette super esose.

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I dati non mentono, l’Italia è il Paese più colpito – Qnm.it –

Il Governo ha cercato di venire incontro alle famiglie italiane, alla luce della situazione attuale e delle proteste che, inequivocabilmente, si sono fatte sentire nelle ultime settimane, studiando una politica sugli sconti. Originariamente, secondo le intenzioni dell’esecutivo, le agevolazioni sarebbero dovute terminare il 31 marzo. Ma arrivano buone notizie. Per le famiglie e le aziende.

“Esprimiamo apprezzamento per le parole del ministro Pichetto riguardo la proroga degli sconti che scadono il 31 marzo per le bollette energetiche”, ha fatto sapere Assorimap, l’Associazione nazionale riciclatori e rigeneratori di materie plastiche. “Il 31 marzo termina il credito d’imposta per imprese energivore, che viene concesso nella misura del 45% delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nel primo trimestre dell’anno. Senza una proroga di questa misura, le aziende attive nel settore del riciclo rischiano di non riuscire a sostenere i costi per l’energia e di vedere quindi compromessa la loro attività”.

L’aiuto del governo è fondamentale

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Le proteste per le bollette salatissime – Qnm.it –

Il prezzo del gas è tornato su livelli nella norma, eppure le bollette continuano ad essere alte. “Nonostante i prezzi del gas siano tornati ad allinearsi a quelli di febbraio 2022 – viene ricordato da Assorimap – i costi delle bollette continuano a rappresentare un fardello difficilmente sostenibile per le imprese, con un aumento del 440% registrato da giugno ad agosto 2022. Se nel 2019 l’importo di una bolletta di un’azienda del riciclo si aggirava mediamente sui 150mila euro al mese, nel 2022 è arrivata a costare anche a 540mila euro”.  Un aumento incredibile, che porta le imprese italiane ad affrontare spese più alte del 150% rispetto alle medie generali dell’ultima decade.

Tutto questo, secondo Assorimap, a causa dell’aumento del costo dell’energia. Diventa “quindi fondamentale che il governo proroghi il credito d’imposta concesso alle imprese energivore; un settore che comprende al suo interno le aziende attive nel riciclo della plastica. In assenza di un intervento governativo, a partire dal primo aprile queste imprese vedranno aggravarsi le difficoltà già esistenti. C’è bisogno di azioni decise e strutturali, prendendo esempio da altri Paesi europei che hanno approvato dei provvedimenti per contenere il rincaro delle bollette”.