Le aziende negli ultimi anni ci hanno abituato ad operazioni di marketing quantomeno bizzarre se non discutibili, ma l’iniziativa di un parco divertimenti del sud della Cina le supera tutte senza dubbio. I responsabili del parco Lemandi hanno infatti deciso di offrire un forte sconto sul biglietto d’ingresso a tutte le donne che si presenteranno abbigliate con minigonna che non superi i 38 centimetri.
Il primo dubbio che passa per la mente quando si legge una notizia di questo tipo è come possa conciliarsi una scelta promozionale così “sexy” con la natura stessa del parco di divertimenti, che si rivolge per lo più alle famiglie. Anche volendo soprassedere su questa incongruenza, poi, resta il fatto che il Lemandi ha ricevuto un bel po’ di critiche per la sua politica di sconti sulle minigonne. Lo scopo evidente del marketing è quello di attirare più donne con la scusa del prezzo ribassato e, di pari passo, accogliere mandrie di uomini che baderanno più alle gambe scoperte che alle attrazioni.
La storia surreale è stata raccontata dal quotidiano cinese Daily Star, che ha anche specificato le modalità di misurazione delle minigonne: all’ingresso del parco ci sarebbero proprio degli addetti con tanto di metro per misurare la lunghezza delle gonne delle clienti. Solo nel caso in cui la lunghezza non superi i 38 centimetri, poi le donne con più di 18 anni potranno ottenere una riduzione del 50% sul biglietto di ingresso. Il limite imposto, lo specifichiamo per chi non fosse pratico di minigonne, lascia davvero ben poco all’immaginazione, esponendo l’intimo alla vista dei curiosi.
I responsabili del parco hanno cercato di lanciare la cosa come celebrazione della donna: “Abbiamo scelto i 38 centimetri perché è consuetudine comune che si tratti della misura adatta per rendere le donne bellissime. L’iniziativa vuole essere un omaggio alla bellezza femminile e un modo per celebrare le curve delle donne”. Dopo le critiche, però, hanno corretto il tiro, buttandola sul sociale: “L’area in cui si trova il parco è ricca di industrie tessili e di negozi, quindi il nostro intento è supportare l’economia locale”. Ma parlare di sano voyeurismo non era più semplice?