L’arte contemporanea è un mondo spesso difficile da comprendere, dove artisti di ogni tipo si lanciano in performance che possono variare dal truculento all’osceno. Il concetto di arte si è esteso fino ad abbracciare tipologie di creazioni che prima non venivano neanche considerate. Provocare oggi sembra la parola d’ordine.
E di provocazione se ne intende bene l’artista cinese Cheng Li, 57 anni e proveniente dalla provincia del Gansu. A Pechino ha presentato la sua ultima opera d’arte, costata chi lo sa quanti anni di fatica (prendete questa frase con molta ironia): ha fatto l’amore con sua moglie in pubblico, nella Galleria di Arte Moderna.
Si, avete capito bene, l’opera d’arte era proprio l’atto sessuale. Evitando ogni commento sul livello qualitativo dell’opera, al governo cinese la cosa non è comunque piaciuta, e il poverino è stato arrestato per la sua arte, ritenuta pornografica. Ricordiamo che in Cina la pornografia è un reato molto grave, su cui vige ancora la censura.
Purtroppo per Cheng Li, non è bastato che alla performance fossero stati invitati solo artisti e che la manifestazione fosse a porte chiuse, perché le autorità lo hanno comunque condannato ad un anno nei campi di lavoro, mentre la moglie, secondo un criterio che non ci è ben chiaro, non è stata nemmeno arrestata.
L’avvocato dell’artista ha annunciato che farà appello, mentre molti suoi colleghi si sono mobilitati per chiedere l’assoluzione, perché Cheng, secondo il loro punto di vista, non avrebbe fatto nulla di male. Secondo l’avvocato “Egli stava solo usando la sua arte per ironizzare sulla commercializzazione dell’arte moderna”. Un concetto che a noi non è ben chiaro, e che non deve esserlo stato anche tra gli addetti ai lavori.
In molti in Cina hanno infatti accolto con favore la decisione di condannare Cheng Li per un anno nei campi di lavoro. La loro opinione è riassunta nelle parole dell’avvocato Jianyue Zhu: “Non c’è dubbio che la punizione è giusta. Penso che gli artisti dovrebbero rispettare la legge. Il suo atto di fare sesso in pubblico non era opportuno ed è un vero peccato che un uomo perda la sua libertà solo per attirare l’attenzione del pubblico con un comportamento insolito. La legge è uguale per tutti e gli artisti non fanno eccezione. Essi non dovrebbero credere che la legge non limita la loro arte”.