Calo dei consumi: la regione italiana che ha fatto registrare numeri horror

I dati sono preoccupanti per tutto il Paese: ma in Italia c’è una regione che sta peggio di tutte: ecco di chi si tratta

Bollette, aumenti dei costi e forti interessi da pagare alle banche. Sarebbero questi i motivi che hanno portato ad un incredibile calo dei consumi nelle famiglie italiane. Il rischio, alla luce della situazione attuale, è che i numeri siano sempre più in calo. Un problema che riguarda tutta la penisola, ma che ha fatto registrare numeri particolarmente elevati in una regione.

Campania in crisi
Numeri preoccupanti per una regione italiana – Qnm.it –

Secondo il resoconto fornito dalla Confesercenti, in Italia i piccoli negozi hanno fatto registrare un crollo del 7% circa del proprio volume di affari. Consumi in frenata anche nella previsione del 2023. L’Italia rischia di far registrare i dati peggiori degli ultimi tre anni.  Inflazione e caro-energia le cause più evidenti, secondo le stime diffuse da Confesercenti Nazionale, che ha fissato in 2442.5 euro la media nazionale di spesa mensile familiare.

Ma qual’è la zona più in difficoltà sotto questo aspetto? Secondo i dati divulgati dalla Confesercenti, la Campania è la regione italiana che ha fatto registrare la situazione più complessa: secondo lo studio sulla stima di spesa mensile familiare, la regione campana è  quart’ultima in Italia (con 1990 euro di media) per il 202 . Tutto questo al netto di un aumento di spesa per singola famiglia, che al mese è di 164,13 euro, portano il totale a  1969.59 all’anno.

La situazione in Campania

Tasche vuote
Italiani sempre più con le tasche vuote – Qnm.it –

“Oltre a subire il peso del caro energia e del caro petrolio – commenta Vincenzo Schiavo, presidente di Confesercenti Campania e vicepresidente nazionale con delega al Mezzogiorno – le nostre famiglie devono far fronte anche al caro interessi delle banche che sembrano andare controcorrente rispetto alla fotografia attuale del sistema economico italiano. Il caro bollette pesa troppo sulle famiglie e sulle imprese campane. Tutto questo ricade specialmente sulle attività di vicinato, poiché acquisto meno prodotti alimentari con gli stessi soldi spesi. Il settore maggiormente colpito da tutto questo è l’abbigliamento. Le famiglie rinunciano a comprare una maglietta, un jeans o un pantalone in più perchè obbligate a spendere di meno. Tutte le aziende che trattano prodotti non di prima necessità risultano travolte da questa situazione in Campania. C’è un crollo generale dei consumi che trova ampio riscontro nei numeri nella nostra regione”.

L’aumento dei consumi, prendendo in esame l’ultimo anno di riferimento pre-pandemico (il 2019) è di 68 euro per famiglia. L’aumento è infatti considerevole: le famiglie in Campania sono oltre 2 milioni e 190mila, per un aumento mensile, dunque, di quasi 360 milioni rispetto al 2022. Secondo le stime di Confesercenti tali aumenti, che valgono anche per le imprese campane, derivano da tre voci, in particolare: aumento delle bollette (per circa 164 milioni complessivi al mese), del costo del carburante (per circa 175 milioni di euro al mese) e degli interessi sui mutui contratti (circa 20 milioni).