Blood Flow Restriction Training, come funziona l’allenamento degli atleti olimpionici

Il Blood Flow Restriction Training, conosciuto come BFR-T o BFR e proposto inizialmente dal sollevatore di pesi giapponese Yoshiaki con il nome di Kaatsu Training, è una modalità di allenamento che consiste nella restrizione parziale del flusso sanguigno, attraverso l’applicazione di un device esterno costrittivo (una sorta di laccio emostatico).

BFR cos’è e come funziona

Il nuovo metodo di allenamento è salito alla ribalta durante le Olimpiadi di Tokio dove sono stati visti molti atleti allenarsi con questa tecnica orientale. Questo metodo consiste nell’occludere le vene grazie ad una sorta di bracciale posizionato nella zona prossimale del braccio o della coscia, che si gonfia e impedisce il ritorno venoso, mantenendo però quello arterioso invariato. In questo modo viene prodotto un accumulo di sangue all’interno del muscolo senza mai interrompere completamente il flusso sanguigno.
Il BFR, limitando parzialmente il ritorno del sangue venoso, quindi carente di ossigeno, permette ai muscoli di lavorare ancora di più per pompare il sangue al cuore.
Limitare l’apporto di ossigeno nei muscoli obbliga infatti il corpo a reclutare fibre muscolari veloci che, normalmente vengono usate solo in caso di intensità molto elevate. Ciò significa che il corpo ha bisogno di uno sforzo maggiore per lavorare, tanto che anche durante un allenamento meno intenso, gli esercizi diventano più difficili perché c’è più affaticamento. Una volta che l’allenamento è terminato, il bracciale viene rimosso, consentendo al sangue di fluire normalmente nelle cellule muscolari.
Il BFR è un ottimo modo per ridurre l’impatto fisico e il carico sui muscoli, fornendo però allo stesso tempo stimoli a sufficienza per mantenere e promuovere la crescita della massa muscolare. Questa tecnica di allenamento viene utilizzata sia in ambito sportivo che in ambito riabilitativo, per la sua comprovata efficacia in termini di guadagno di forza ed ipertrofia muscolare.