Strage migranti a Cutro, indagini a tutto campo | Cosa non è ancora chiaro

La strage dei migranti di Cutro è una ferita aperta: continuano ad emergere dal mare dei cadaveri. Giorgia Meloni dopo la tragedia pensa al prossimo Consiglio dei ministri proprio nella città pitagorica. 

La strage di migranti avvenuta a Cutro presenta ancora tanti grossi punto interrogativi fra le operazioni di salvataggio e la catena dei soccorsi attivata dopo la tragedia. Al momento il bilancio parla di 71 vittime, ma il numero dei morti potrebbe aumentare viste le decine di persone che risultano ancora disperse. L’ultima vittima è stata recuperata in mare. A confermarlo sono gli stessi soccorritori.

Migranti Cutro strage
Le due indagini per fare luce sulla tragedia di migranti avvenuta a Cutro (ANSA)

Nel frattempo proseguono le indagini al fine di accertare la catena su presunti errori e possibili omissioni da parte di Guardia Costiera e Guardia di Finanza. Analisi sulle comunicazioni intercorse in quei momenti, anche fra i due organismi, inclusa l’ultima avvenuta circa 10 minuti prima dello schianto.

Le indagini

La Procura di Crotone ha aperto un fascicolo per le comunicazioni fra Guardia Costiera e Guardia di Finanza e un altro per chiarire quanto accaduto prima che il barcone urtasse contro una secca a un centinaio di metri dalla spiaggia di Cutro. Al momento non è possibile quantificare il numero esatto dei dispersi, da qui la necessità di approfondire la questione.

Attualmente il fascicolo è senza alcuna ipotesi di reato e quindi contro ignoti, intanto magistrati e forze dell’ordine stanno acquisendo tutti gli atti. L’obiettivo è verificare eventuali problemi di natura penale tali da pregiudicare la catena dei soccorsi precedenti al naufragio.

Vittime tragedia migranti Cutro
La camera ardente allestita a Crotone per omaggiare vittime tragedia migranti a Cutro (ANSA)

Si tratta di una decisione non inaspettata che giunte dopo le parole del procuratore di Crotone, Giuseppe Capoccia, ribadite il giorno dopo la tragedia. L’inchiesta dovrà spiegare e accertare le segnalazioni di Frontex, lanciate la notte del naufragio, così come le altre avvenute in seguito. Analisi anche sulla segnalazione delle 23.03, indirizzata a all’Icc, centro di coordinamento della Guardia Costiera e centrale della Guardia di Finanza.

In seguito a quella comunicazione, dopo la mezzanotte, due unità dei finanzieri, sarebbero partite da Crotone e da Taranto “per intercettare l’imbarcazione“. Si tratterebbe di un’attività di law enforcement, operazione di polizia e non di soccorso, conseguenza della mancata richiesta di aiuto da parte di migranti e familiari. Al contrario, infatti, si sarebbe dato vita ad evento Sar con conseguente ricerca e soccorso del mezzo in difficoltà.

La mancata comunicazione, da parte dei migranti, sarebbe causata dagli scafisti che non volevano farsi intercettare. Si sarebbe così evitato l’evento Sar e le conseguenti regole di ingaggio da parte della Guardia Costiera. Le due unità dei finanzieri sarebbero però rientrate a causa del mare mosso (forza 4), uscendo soltanto verso le ore 2-2.30, ma senza intercettare l’imbarcazione segnalata da Frontex.

La posizione del Governo

Intanto il presidente Giorgia Meloni ha parlato da Abu Dhabi e annunciato quanto potrebbe accadere da qui a breve. “I provvedimenti del Governo non hanno nulla a che fare con il naufragio di Crotone perché quella rotta non è coperta dalle organizzazioni non governative“, ha spiegato.

Meloni
L’annuncio di Giorgia Meloni direttamente da Abu Dhabi

La maggioranza guidata dalla leader di Fratelli d’Italia ha ribadito l’impegno di continuare a salvare vite umane. “Noi dall’inizio continuiamo a fare tutto quello che possiamo. Vogliamo impedire che il lavoro degli scafisti continui a mettere a repentaglio le vite umane. Sono rimasta un po’ colpita dalle ricostruzioni che ho letto in questi giorni“, conclude. La stessa Meloni ha convocato per la prossima settimana un Consiglio dei ministri a Cutro, luogo della recente e terribile tragedia.