Antonio Rabbia è un ingegnere escursionista che è stato vittima di un attacco di un’orsa nei boschi del Parco Nazionale d’Abruzzo. Il messaggio audio inviato alla moglie dopo l’aggressione è scioccante
Solo pochi giorni fa moriva Andrea Papi, aggredito mortalmente da un orso a Caldes in Val di Sole (Trentino). Oggi la notizia di un’altra aggressione avvenuta nei boschi del Parco Nazionale d’Abruzzo. A finire preda degli artigli di un orso è il 33enne Antonio Rabbia, ingegnere di Ausonia con la passione per l’escursionismo.

Si trovava nel Parco da solo quando un’orsa si è palesata davanti il suo percorso. L’attacco del grande carnivoro risale a dicembre scorso. Subito dopo l’aggressione Antonio ha inviato un messaggio audio alla moglie con una disperata richiesta d’aiuto.
Per fortuna l’ingegnere è sopravvissuto a quell’attacco ma dopo il caso del runner 26enne morto in provincia di Trento ha deciso di divulgare la sua storia e il contenuto di quel disperato audio.
Escursionista aggredito da un orso. L’audio disperato con la richiesta d’aiuto alla moglie
“Vi amo tutti, aiutatemi vi prego”. Queste le poche parole che Antonio Rabbia a dicembre scorso è riuscito ad inviare attraverso una nota audio alla moglie dopo che un’ora l’aveva attaccato all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo.

Il 33enne ingegnere di Ausonia ne è uscito vivo da quell’incontro nei boschi abruzzesi. Ha ripreso la sua normale routine ma dopo il recente fatto di cronaca in Trentino qualcosa dentro di lui è riaffiorato. Così l’uomo ha deciso di rendere pubblico il suo messaggio audio che quel giorno, disperato, aveva inviato alla moglie. A pubblicare la nota audio in esclusiva è Frosinone Today dopo la vicenda che ha visto coinvolto il giovane Andrea Papi.
Antonio ha dichiarato al giornale: “Non appena ho saputo quanto accaduto a quel povero runner ucciso da un orso in Trentino, sia per me che per la mia famiglia si è riaperta una ferita. Penso continuamente a quanto sono stato fortunato e a quanto sia stato a un passo dalla morte. Una morte orribile”.
Il ricordo dell’aggressione
L’aggressione dell’orsa risale a dicembre 2022. Antonio Rabbia è stato attaccato due volte dall’animale, riuscendo alla fine a mettersi in salvo dopo essere caduto in un dirupo. Insieme a lui c’era il cane che abbaiando e ringhiando è riuscito a far andare via l’orsa e salvare la vita al suo padrone.

In quel dirupo Rabbia ha mandato il messaggio audio alla moglie. Pensava di non uscirne vivo e le parole, infatti, sono d’addio e di aiuto al tempo stesso. “Mi ha morso un orso. Forse me la scampo… Se no, ti amo! Dà un bacio a Mario. Amo tanto a tutti… Sto a scappà”.
Poi il 33enne conclude, come riporta anche fanpage: “Quell’animale non avrebbe dovuto essere dove stavo passeggiando, e dove ogni giorni passeggiano tante persone. Per questo è importante che il Governo prenda in seria considerazione il fatto che l’habitat di questi animali, cambia per una serie di motivi e non può e non deve essere a un passo dalla civiltà. Gli orsi, visto che sono una specie rara e non molto diffusa, devono essere dotati di collari o braccialetti elettronici costantemente collegati alle forze dell’ordine. Come tutti gli allarmi del mondo”.