Nesta, Di Vaio, Di Natale, Gattuso e Cordoba: altri grandi abbandonano la Serie A

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C’è chi lo promette, quasi minaccia per tanto tempo e poi tergiversa e non arriva a compiere il passo fatidico, c’è chi invece dribbla con diplomazia l’assedio della stampa e quando arriva il momento giusto affonda il colpo. E’ sufficiente un comunicato ufficiale, un colloquio informale con la società per interrompere un rapporto pluriennale e magari gettare nello sconforto centinaia di tifosi che non vogliono credere alle loro orecchie e faranno fatica a metabolizzare l’assenza del loro beniamino. Stiamo parlando di grandi campioni, i veterani che si apprestano a cambiare aria.

Non un addio definitivo al calcio, nessuno di questi ha intenzione di appendere le scarpine al chiodo, ma un arrivederci solenne al calcio italiano per intraprendere nuove avventure in altri campionati in altri continenti. E’ il caso di Antonio Di Natale, Marco Di Vaio, Alessandro Nesta e Gennaro Gattuso, uomini e calciatori di spessore che hanno saputo onorare fino allo spasimo la maglia e reso onore alla societò in cui hanno giocato a suon di gol e prestazioni da incorniciare.

Nesta volerà fino alla Grande Mela
Poi c’è Nesta, il difensore romano diventato un simbolo del Diavolo e ancora conservato gelosamente nei cuori dei tifosi biancocelesti. In 19 anni di Serie A è stato in grado di vincere tra Milan e Lazio tre scudetti, due Champions League, un Mondiale per club, tre coppe Italia, tre Supercoppe Europee, una coppa delle Coppe e tre Supercoppe Italiane, in nazionale ha formato con Cannavaro una delle coppie più impenetrabili dei reparti difensivi a livello mondiale, un avamposto in difesa arcigno, granitico ma dotato di un’eleganza impareggiabile. Il Milan lo perderà insieme ad altri senatori quali Gattuso e Inzaghi, la prossima destinazione del rossonero sembra essere una delle squadre di New York dove potrebbe chiudere la carriera.

Di Vaio si congeda dal Bologna
Di Vaio è un’istituzione a Bologna. Il bomber romano ha alle spalle una lunghissima gavetta a Bari, Verona e Salerno, poi il triennio da mille e una notte a Parma che lo ha lanciato nel grande calcio. Al Dall’Ara si è confermato il goleador che tutti vorrebbero e anche se in termini di coppe e trofei ha vinto molto meno dei suoi illustri colleghi, sulla sua classe non si discute. La Bologna del calcio non lo dimenticherà mai, lui volerà oltreoceano ricominciano per l’ennesima volta in Canada a Montreal. Infine Di Natale, l’uomo più rappresentativo dell’Udinese capace di insaccare oltre 20 gol nelle ultime tre stagioni, una vera e propria macchina di gol inossidabile sul cui futuro si sono addensate molte ombre. Al Friuli gode del pieno sostegno dei tifosi, lui è concentrato sul terzo posto delle zebre e l’accesso alla prossima edizione di Champions League. Totò non nasconde la voglia di dare ancora una volta il suo contributo in nazionale agli Europei di giugno, poi non esclude di far calare il sipario sulla sua roboante carriera, un addio che lascerebbe un vuoto incolmabile in tutti gli appassionati di calcio.

Gattuso non torna indietro
Resa dei conti anche per Gennaro Gattuso. Dopo 13 anni di militanza ininterrotta, il coriaceo centrocampista del Milan ha fatto sapere di non avere più niente da dare alla maglia rossonera, insomma è finito un ciclo e a breve se ne aprirà un altro. Nel futuro di Ringhio spunta all’orizzonte un incarico da allenatore, tra qualche settimana il calabrese inizierà a seguire i corsi per diventare tecnico di seconda e terza categoria, possibile anche un posto da dirigente nella formazione che lo ha lanciato, i Rangers di Glasgow, unica esperienza estera del rossonero prima di approdare al grande Milan. “Il Dottore mi ha già chiamato ieri sera, non ho dormito per tutta la notte. Ho preso però già la mia decisione, quando apro la bocca e dico qualcosa non torno mai indietro. Tornerò sicuramente qui un giorno con un altro ruolo, ma per adesso mi sento ancora un calciatore e mi piacerebbe poter giocare nei Rangers, che però stanno vivendo una situazione particolare” – ha chiosato il centrale, spegnendo le ultime speranze di rivederlo a Milano dopo il tentativo disperato operato da Galliani. Nel futuro, Ringhio vede Nocerino come suo successore: “E’ giusto che siano state ritirate le maglie di Maldini e Baresi, le altre invece lasciamole indossare a chi verrà dopo di noi. Sono convinto che Nocerino può indossare la mia maglia, è un terrone come me. Quando ho visto che la Curva ha fatto vedere la mia maglia mi è passato tutto dalla mente, dalle gioie ai dolori. Porterò questi 13 anni nel mio cuore”. Anche la sponda nerazzurra di Milano è vicina a salutare un suo protagonista. Il difensore colombiano naturalizzato italiano Ivan Cordoba, 36 anni ad agosto è sul punto di troncare con la Beneamata dopo 12 anni di rapporto. Con l’Inter ha vinto cinque scudetti, quattro Coppe Italia, quattro Supercoppe Italiane, una Champions League e un Mondiale per club e la formidabile diga difensiva formata con Marco Materazzi resterà per sempre nella videoteca di Appiano Gentile.