ABS obbligatorio sulle moto dal 2016!

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Se ne parlava da molto, e questa risultava la norma più probabile in corso di attuazione che potesse riguardare la sicurezza su due ruote, molto più (purtroppo) della normativa sui Guardarail. Dal 2016 per le omologazioni, e dal 2017 per le vendite, sui motocicli di cilindrata superiore ai 125 CC sarà obbligatoria l’installazione di un sistema ABS omologato per la produzione e la vendita da parte delle case motociclistiche.

Se si approfondisce il discorso, si noterà che a tutti gli effetti questa imposizione arriva in un momento non troppo propizio per il mercato motociclistico. E’ indubbiamente vero che questa è una delle norme che garantiscono davvero la sicurezza dell’utente finale, ma oltre ad innalzare i prezzi del motociclo, crea un problema per il mercato dell’usato, nonché per le vendite del nuovo. Essendo infatti quella europea una direttiva, che gli stati devono applicare entro il tempo stabilito, l’Italia potrebbe anche decidere di inserirla nella legge di stabilità che si trova tutt’ora al vaglio. Cosa che non gioverebbe ai costruttori, che dovrebbero riprogrammare per intero le loro catene di distribuzione, montaggio e vendita, e aggiornare tutto il listino prezzi, oltre a dover creare dei sistemi Ex-novo per i modelli che non prevedono il sistema antibloccaggio, neanche per optional. E si parla di una spesa di un certo calibro…

Non è dello stesso avviso Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea, che dice che “le nuove norme oltre a innalzare la sicurezza dei motociclisti, «consentiranno un risparmio economico, riducendo le spese e gli oneri amministrativi». Da sottolineare anche il fatto che nella stessa normativa europea si parla anche delle cilindrate inferiori, a cui andrà implementato il CBS, il sistema di frenata combinata che costa meno dell’ABS ma aumenta la sicurezza generale del veicolo. Si prevede comunque che anche i mezzi sotto i 125 CC di cilindrata dal 2020 dovranno adottare il sistema antibloccaggio. Inoltre, viene imposto l’Euro 4 per i motocicli sempre nel 2016, seguiti l’anno dopo dai ciclomotori, indipendentemente dalla cilindrata. E per il 2020, l’Euro 5 completo per tutti.

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Tutto questo è fatto in favore dell’ambiente, e della sicurezza dell’utente sia medio sia più “assiduo” delle due ruote, ma non tiene completamente conto della situazione in cui versa il mercato delle due ruote. Le già poche immatricolazioni del nuovo subiranno un duro colpo vedendo salire i prezzi delle nuove moto causa l’implementazione diretta dell’ABS e l’aggiornamento del sistema produttivo, cosa che ridurrà ancora di più le già scarse vendite che il 2012 ha riservato alle due ruote. Sicurezza si, ma a quale costo?