Terremoto, nuove scosse in Emilia: almeno 9 morti

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La terra non smette di tremare in Emilia Romagna. Se nei giorni scorsi si erano comunque registrate scosse lievi ma continue, alle ore 9:00 di stamattina 29 maggio il sisma si è fatto sentire con una scossa di magnitudo 5.8 della scala Richter, con epicentro a Mirandola in provincia di Modena. A questa sono seguite poi altre scosse, e non si escludono nuovi movimenti della terra. Ancora una volta il cuore del terremoto si trova nelle zone duramente colpite dal sisma del 20 maggio scorso, ma questa volta la forza è stata tale da far tremare tutto il Nord Italia e persino alcune zone dell’Austria.

Ci sono state evacuazioni in tutte le regioni del Nord, dal Veneto al Piemonte fino alla Valle d’Aosta, ma l’Emilia è quella che ha pagato di più, con nuovi crolli di edifici e capannoni e purtroppo ancora una volta vittime. La situazione è ancora fluida quindi è difficile dare conto di quel che succede nelle zone colpite, ma al momento le vittime accertate sarebbero almeno nove, compreso il parroco di Rovereto di Novi sepolto dal crollo della chiesa. Tre sarebbero operai seppelliti dalle macerie di un capannone industriale crollato a Medolla, nel modenese, mentre le altre due sarebbero vittime di parti di edifici distaccate durante la scossa. Altri capannoni sono crollati in seguito, ma qui non si sa ancora se e quante persone ci fossero all’interno.

La Protezione Civile si è già attivata per prestare soccorso sia nelle zone interessate dai crolli sia alle persone che si riversano in strada spaventate, mentre già sono stati resi noti episodi di sciacallaggio nei paesi più isolati. Delle tante scosse successive a quella delle 9 bisogna segnalare almeno quelle delle 10:27, con epicentro a San Felice sul Panaro, nel modenese, che ha fatto segnare magnitudo 4.7 (ci sarebbero anche due vittime, da verificare) e quella delle 10:40 con magnitudo 4.2 in provincia di Mantova, Reggio Emilia e Modena ad una profondità di 5,3 km.

Le forti scosse hanno provocato crolli anche in Veneto, per fortuna senza danni gravi, mentre in quasi tutte le regioni del Nord sono stati evacuati edifici pubblici e scuole. Problemi anche per i trasporti: la stazione di Bologna è sotto monitoraggio, mentre i treni ad alta velocità viaggeranno ad andatura ridotta per evitare rischi. Come detto, la situazione è ancora molto fluida e resa ancora più incerta dal sovraccarico della rete telefonica che rende difficile comunicare con le zone colpite dal sisma. L’invito è quindi quello di utilizzare i cellulari solo se strettamente necessario per non intralciare il coordinamento dei soccorsi, e togliere la password dal proprio wi-fi per rendere facile l’accesso di tutti a Internet.

Vi terremo aggiornati sugli sviluppi della situazione.