Terminato il Covid, l’azienda rischia di fallire: ecco la drastica decisione

Durante il Covid e il lockdown fu una delle aziende che fece registrare un aumento clamoroso del fatturato. Oggi è in crisi nera

Il suo nome rievoca uno dei momenti più duri vissuti negli ultimi anni: il lockdown. Durante la pandemia è stato uno dei siti internet più diffusi, noti e conosciuti. Ha permesso a milioni di persone di comunicare, lavorare o riuscire a proseguire le proprie attività. Ma una volta terminata l’emergenza, è finito nel dimenticatoio. Anzi, in rovina.

Zoom
Finito il Covid, arrivano i licenziamenti. Azienda in crisi – Qnm.it –

Quanti di voi durante il lockdown hanno sfruttato Zoom? La piattaforma è stata tra le più utilizzate per lavoro e diletto. Ha tenuto in contatto famiglie e gruppi di amici ed ha permesso a molte aziende di poter continuare a lavorare in modalità smart working. Ma con la fine dello stato d’emergenza e con il lento (ma costante) ritorno alla normalità, per Zoom la situazione è diventata più complicata. Dal boom legato al Covid all’anonimato, il passo è stato breve, ed ha portato ad inevitabili conseguenze.

La società che gestisce il sito internet ha fatto registrare ingenti perdite ed ha annunciato un taglio di oltre 1300 posti di lavoro. Un numero pari al 15% dell’intera azienda. Una decisione dolorosa, ma che l’azienda ha motivato con la riduzione dei ricavi e che ha portato anche al taglio del compenso dell’amministratore delegato Eric Yuan e dall’abolizione del suo bonus. “Non abbiamo trascorso troppo tempo ad analizzare attentamente se stavamo crescendo in modo sostenibile. Sono responsabile per questi errori”, ha affermato Yuan in una comunicazione ai dipendenti, sottolineando che le riduzioni riguarderanno tutte le divisioni della società e annunciando che il suo salario per l’esercizio fiscale sarà il ridotto del 98% e che per lui non ci saranno bonus. Tagli anche per la sua squadra di più stretti collaboratori: non riceveranno bonus e vedranno il loro salario di base ridursi del 20%.

I tagli dolorosi

Zoom
Zoom licenzia il 15% della propria squadra – Qnm.it –

Zoom ha pagato la fine della pandemia, il ritorno in ufficio di numerosi lavoratori (costretti a lasciare lo smart working) e una concorrenza sempre più aggressiva, capace di trovare delle alternative: Skype, Microsoft Teams, hanno investito molto, sottraendo clienti a Zoom. L’azienda è stata costretta a ridimensionarsi, come era già accaduto a diversi colossi, come Silicon Valley, Dell e Ibm. Con il mondo che si muove verso il post-pandemia, Zoom continua a essere popolare “ma l’incertezza dell’economia globale, e gli effetti che ha sui nostri clienti, significa che dobbiamo rivedere noi stessi così da poter navigare il contesto economico, portare risultati per i clienti e centrare” gli obiettivi di lungo termine, spiega Yuan promettendo di volersi assicurare che i taglinon siano invano. Impareremo dal passato per posizionarci per i futuri successi e raddoppieremo i nostri sforzi per aiutare l’evoluzione di Zoom”.