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Talvolta la Storia è fatta di avvenimenti che sembrano ottime sceneggiature per un film di successo. Eppure sappiamo che la realtà può essere ben più sconvolgente di qualsiasi fantasia. Ecco perché si rimane affascinati dalle storie di vendette epiche in tempo di guerra che abbiamo raccolto di seguito. Tra eroine intrepide e coraggiose, e uomini che sono ormai stati trasformati in figure leggendarie, ecco alcuni esempi di come il giuramento di una vendetta abbia dato luogo ad avvenimenti che hanno cambiato il corso della storia.[/multipage]
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Mariya Oktyabrskaya
Nata in Crimea, l’eroina sovietica Mariya Oktyabrskaya è conosciuta per essere stata una coraggiosa guidatrice di carri armati, durante la Seconda Guerra Mondiale. Nata nel 1905, nel 1943 faceva la casalinga quando ricevette una lettera che l’informava della morte di suo marito nella battaglia di Kiev, avvenuta due anni prima. Mariya non versò lacrime ma giurò di vendicare il marito spargendo quanto più sangue nazista possibile. Così vendette tutti i suoi averi per comprare un nuovo carro armato T-34 che offrì ai militari con la clausola di essere messa lei stessa alla guida del mezzo. Prese parte a numerose battaglie, dando prova di essere all’altezza dei più duri veterani. Morì nel marzo 1944, dopo essere stata colpita mentre stava riparando il serbatoio del tank, nel bel mezzo di una battaglia.
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Eliahu Itzkovitz
Eliahu Itzkovitz era un ebreo rumeno che durante la Seconda Guerra Mondiale, mentre era prigioniero in un campo di concentramento fu testimone oculare dell’eccidio della sua famiglia per mano di una guardia carceraria rumena di nome Stanescu. Itzkovitz giurò di vendicare la strage dei suoi cari. Dopo la guerra, e dopo essere emigrato in Israele, ha prestato servizio nelle Forze di Difesa israeliane finché un giorno viene a sapere che Stanescu si è arruolato nella Legione straniera francese. A quel punto, per seguire la sua promessa di vendetta, ha disertato l’IDF e per unirsi a sua volta alla Legione Straniera. Dopo averlo cercato con costanza, Itkowitz rintracciò e uccise Stanescu in Indocina francese. La Corte marziale in Israele lo ha poi condannato a un anno di carcere con l’accusa di diserzione.
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Leonarda Emilia Martinez
Leonarda Emilia Martínez, la Carambada, si dice fosse una donna di carattere forte, che sapeva fronteggiava la vita, e la sua è stata avvolta dalla leggenda. Di questa donna battagliera nata nel 1842 in un villaggio del Messico, si dice che fosse una specie di Robin Hood al femminile: ”Leonarda portava il moschetto, sapeva maneggiare le pistole, usare il machete e le lance. E correva meglio di tutti, oltre che andare a cavallo in maniera eccezionale”. Leonarda, innamorata di un capitano dell’esercito reale francese, quando venne ucciso dal Governo Messicano giurò vendetta verso colui che ritenne responsabile, il presidente. Così si trasferì a Città del Messico e in breve tempo riuscì ad avvicinare Benito Juarez e Miguel Lerdo de Tejada. Approfittando di un momento di distrazione fece bere del veleno a Juarez (usando l’erba veintiunilla), causandone la morte 21 giorni dopo. Secondo la leggenda, Lerdo de Tejada era presente nel momento in cui Carambada unì il veleno alla bevanda di Juarez, ma decise di stare zitto quando lei disse fredda: ”Se stai zitto sarai risparmiato”.
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Henry Berry Lowry
Henry Berry Lowry fu un fuorilegge a capo di una gang del North Carolina durante la seconda metà dell’800. Prese a cuore le sorti del popolo indigeno dei Lumbee, e la sua figura fu più volte associata a quella di Robin Hood, soprattutto dagli antenati dei nativi americani, visto che oltre a rubare ai bianchi ricchi per dare ai poveri, fu un pioniere nella lotta per i diritti civili e tribali. Quando parte della sua famiglia fu uccisa (ufficialmente perché detenevano armi nonostante la legge lo vietasse alle persone di colore), decise di dedicare tutta la sua vita alla vendetta. Si contrappose allora al Ku Klux Klan, ai proprietari terrieri bianchi e sfruttatori, ai razzisti, e a tutti coloro che provavano a catturarlo. Catturato il giorno del suo matrimonio con Rhoda Strong, nel 1865, non fu mai più ritrovato.
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Gli ebrei contro i nazisti
Verso la fine della Seconda Guerra mondiale un gruppo di ebrei sopravvissuti allo sterminio aveva progettato massacri per vendicarsi dei tedeschi: l’unica azione riuscita fu l’avvelenamento del pane, cosparso di arsenico e colla, effettuato in un campo di prigionia di ex SS vicino a Norimberga, che fece 400 vittime. I particolari dell’operazione contro ‘Stalag 13’, il campo dove gli americani avevano rinchiuso 12.000 prigionieri SS, sono stati raccontati da Joseph Harmatz, un ebreo di origine lituana che aveva combattuto contro i tedeschi nei boschi di Vilnius.
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