Google è un punto di riferimento per tutti gli internauti. Un’applicazione però la sta mettendo in difficoltà: arriva la dura risposta.
Tutti nel mondo conoscono Google, il colosso di Mountain View che è una fonte illimitata di informazioni. Il motore di ricerca ha un vero e proprio monopolio, ma nell’ultimo periodo si sente minacciata da un applicazione.

Google è senza l’ombra di dubbio il motore di ricerca più utilizzato al mondo. Infatti nel momento in cui parliamo sono ben 63mila le ricerche effettuate sul web. Il servizio di Mountain View è utilizzato anche per trovare cose su Internet, infatti si stima che l’87% delle ricerche venga effettuato proprio sul motore di ricerca. Oramai quindi il motore di ricerca è diventato parte della vita di tutti noi. Questa infatti è una grande società prospera grazie ai suoi sistemi per vendere e mostrare pubblicità sui siti.
Sono diversi i benefici offerti agli utenti tantissimi ad iniziare dal rendere accessibile una quantità di conoscenza senza pari nella storia dell’umanità. I suoi detrattori sono sempre di più ed in molti sono convinti che Google sia diventata troppo grande per consentire ad altre aziende di competere alla pari. Infatti addirittura l’Antitrust americana starebbe pensando di intervenire. Il tutto è nato dopo un articolo di denuncia da parte del New York Times, secondo il quale il colosso di Mountain View sia un monopolio.
Inizia quindi un periodo difficile per Google, che non solo vede il suo servizio essere messo in discussione, ma ci sarebbero anche dei programmi rivoluzionari pronti ad impensierirlo.
Google messo in discussione: una concorrente è pronta a sorpassarlo
In queste settimane quindi Google non solo deve rispondere alle accuse del New York Times, ma addirittura deve vedere il suo primato impensierito da nuove applicaizoni. È proprio il caso di ChatGPT, la chatbot di Open AI che solamente in versione Beta sta stupendo tutti, per la sua capacità di fornire qualsiasi informazione in maniera precisa e dettagliata.

Al momento è sulla bocca di tutti l’applicazione chatbot AI di OpenAI, ChatGPT. Questa infatti avrebbe sollevato degli allarmi anche all’interno di Google. Il funzionamento di questa chatbot è a dir poco sorprendente. Una volta effettuata l’iscrizione sarà possibile parlare con un bot in grado di fornirvi qualsiasi tipo di informazione. Bastano pochi secondi infatti e la risposta vi sorprenderà. Inoltre con questo programma potreste anche fingere una conversazione con un essere umano o addirittura con un personaggio storico o una celebrità.
Ovviamente proprio grazie alle sue funzionalità, ChatGPT è entrata nel mirino dei cyber-criminali, pronti a sfruttarli per creare dei messaggi veritieri spacciandosi per grandi aziende. Inoltre questo servizio è utilizzato anche da diverse testate giornalistiche, visto che la chatbot in questione è in grado di scrivere perfettamente anche degli articoli di giornale.
Google però non sembrerebbe ferma a guardare e sarebbe pronta a rispondere al fuoco con altro fuoco. Da Mountain View sono in arrivo altre risposte per gli utenti.
Google risponde a ChatGPT: in arrivo tanti servizi con intelligenza artificiale
Proprio in risposta al successo che sta avendo ChatGPT, in queste ore Google ha annunciato che è pronto a stringere le tempistiche per mostrare la sua versione del motore di ricerca gestita da chatbot. Ma non solo, infatti il colosso di Mountain View sarebbe pronto a lanciare oltre 20 progetti alimentati dall’intelligenza artificiale.

Fino al mese di dicembre le preoccupazioni dei dirigenti di Google erano solamente velate. Non appena ChatGPT ha iniziato a mostrare il suo potenziale i piani del colosso sono cambiati radicalmente. Infatti in queste ore Mountain View ha annunciato il licenziamento di 12mila dipendenti e sarebbe pronta ad indirizzare tutte le sue forze sullo sviluppo di una intelligenza artificiale competitiva.
Al momento però non è stata annunciata nessuna data per il lancio della demo di ricerca AI di Google, ma altri progetti dalla presentazione in diapositive vista dal Times dovrebbero debuttare durante il suo evento annuale I/O in maggio. La situazione per il New York Times è abbastanza critica, con il motore di ricerca che starebbe accelerando i tempi.
Inoltre i fondatori Larry Page e Sergey Brin avrebbero offerto delle strategie durante gli incontri per tamponare subito l’effetto preoccupazione che ha creato la popolarità di ChatGPT.