Il caso di Andrea Papi è quello di un runner ucciso dopo l’aggressione inizialmente attribuita all’orsa Jj4: tutti i dubbi sulla vicenda e cosa potrebbe accadere all’animale.
Andrea Papi è il runner ucciso nei boschi di Caldes. Una prima perizia ha parlato di un’aggressione avvenuta per opera dell’orsa Jj4, ma a distanza di qualche tempo emergerebbero alcuni dubbi sulla vicenda.

Intanto l’Organizzazione italiana protezione animali ha informato il ministero dell’Ambiente circa la possibilità di trasferire il plantigrado proprio in un rifugio della Romania. A distanza di pochi metri dalla strada sono state trovate tracce di sangue, a dieci metri il telefono e alcuni bastoncini per camminare: trovato anche lo zainetto.
I dettagli sulla vicenda
Il prossimo 25 maggio il Tar di Trento dovrà decidere cosa fare del proprio futuro: possibile che sia abbattuta, così come richiesto dalla Provincia di Trento, oppure trasferita altrove. Nel frattempo una perizia veterinaria forense, realizzata dall’associazione animalista Leal, ribadisce che Andrea Papi sarebbe morto non per colpa dell’orsa Jj4, ma a causa dell’aggressione da parte di un esemplare di orso maschio.
A dimostrarlo ci sarebbero le tracce dei denti canini maschili, tipici del plantigrado, emersi sul corpo del runner. E intanto proprio la Guardia Forestale ha fornito una ricostruzione della vicenda. “È plausibile che Andrea Papi scendesse di corsa lungo la strada forestale e che immediatamente dopo la curva a destra del tornante si sia trovato a breve distanza dal plantigrado responsabile dell’aggressione“, ribadiscono.

Sta di fatto che un animale ha tolto la vita al 26enne lo scorso 5 aprile nei boschi di Caldes in Val di Sole. Alcune associazioni hanno però messo in dubbio che l’azione sia stata compiuta dall’orsa Jj4. “Una violenta e prolungata azione aggressiva da parte dell’animale selvatico nei confronti dell’uomo, come dimostrano le gravi ferite e le tracce ematiche sparse per decine di metri“, si legge nella ricostruzione fornita dalla Forestale. A riportare la notizia è il quotidiano Il Dolomiti.
Da un documento datato giugno 2022, sempre diffuso dal quotidiano locale, emerge come Jj4 sia stata ritenuta responsabile di un falso attacco a circa quattro chilometri, in linea d’aria, dal luogo in cui è stato ucciso Andrea Papi.
Cosa emerge dopo l’aggressione
Secondo i forestali, intanto, l’aggressione è avvenuta vicino al tornante “Sesta Vouta“. “È plausibile che Andrea Papi scendesse di corsa lungo la strada forestale Crocefisso Prà Conz e che immediatamente dopo la curva a destra del tornante ‘Sesta Vouta’ si sia trovato a breve distanza dal plantigrado responsabile dell’aggressione“, si legge nel rapporto.

Le tracce dell’aggressione, scoperte a circa cinque metri dalla strada, fanno pensare ad un episodio immediato. Nessuna possibilità per Andrea Papi di difendersi dal brutale attacco.
“È assolutamente verosimile che vi sia stata una violenta e prolungata azione aggressiva dell’animale selvatico nei confronti dell’uomo. Sono gravi le ferite e le tracce ematiche sparse per decine di metri“, continua il rapporto. Difficile in quel momento rilevare le impronte, cosa invece emersa dalle analisi genetiche che hanno attribuito l’aggressione all’orsa Jj4.