Il giocatore è partito per l’Arabia Saudita senza l’autorizzazione del club, un ammutinamento che avrà conseguenze
Leo Messi e il Paris Saint Germain si lasciano. E lo fanno litigando. L’argentino, in scadenza di contratto con il club parigino, è partito per l’Arabia Saudita senza l’autorizzazione del club che lo ha messo in castigo.

Nonostante l’entourage della Pulce abbia rassicurato tecnico e dirigenti circa il suo tempestivo rientro, Leo Messi è stato sospeso per 15 giorni nei quali non giocherà alcuna partita ufficiale. Non solo. Messi non potrà allenarsi con il resto della squadra e il suo ricco stipendio sarà decurtato di mezza mensilità. Il PSG presenterà alla lega francese anche la proposta di una sanzione economica.
Il PSG e Messi litigano
La questione non è di poco conto. Perché se è vero che Messi ha un contatto biennale in scadenza che risale all’agosto del 2021, c’è anche una clausola per un rinnovo automatico per un’altra stagione a 30 milioni di euro. Stando alle informazioni non ufficiali, ma confermate da fonti molto vicine al club e riportate dall’autorevole quotidiano sportivo L’Equipe, agli agenti di Messi sarebbe già stata comunicata la decisione del club di non dare seguito all’attuale accordo.
Salta dunque l’opzione e quello che fino a qualche settimana fa sembrava scontata. Soprattutto dopo la vittoria dell’Argentina al Mondiale, ora è destinato a sfumare.
Tutte le possibili alternative
Messi ufficialmente non è sul mercato. Ma la sensazione è che a lasciarlo partire sia proprio il club, costretto anche a fare i conti con un altro fallimento nella corsa alla Champions League e con un bilancio non straordinario sotto l’aspetto di gol e presenze del fuoriclasse nelle ultime due stagioni.
Su Messi ci sarebbero almeno tre o quattro squadre pronte a investire. Oltre al Barcellona, dove Messi tornerebbe molto volentieri ma che ha enormi problemi economici e al momento non può certo spendere i soldi di un ingaggio che comunque l’argentino pretende, si parla di Emirati, Arabia Saudita (dove gioca già Cristiano Ronaldo, nell’Al Nassr) o in una ‘delegazione’ degli arabi. Il Newcastle, ricchissimo club che appartiene al fondo reale saudita.

L’Italia non ha abbastanza soldi
Messi è già da tempo testimonial del ministero del turismo saudita. Proprio per questo sarebbe volato a Riyadh, per la realizzazione di alcuni spot promozionale.
Un’altra alternativa sono gli Stati Uniti. Il Miami International di Beckham lo vuole. Anche per coinvolgerlo in un progetto ricchissimo di promozione dei prossimi mondiali di USA, Messico e Canada.
L’Italia? L’unica squadra che ha avuto in un paio di occasioni la possibilità di metterlo sotto contratto era l’Inter. Ma la situazione ora con le problematiche finanziarie del club rende questo tipo di operazione estremamente remota.