Conti deposito, nuova tassazione: cosa cambia dal 2012

salvadanaio

Il conto deposito è una delle nuove forme di risparmio preferite dagli italiani, in un periodo in cui gli investimenti in Borsa non sembrano più tanto sicuri e i conti correnti classici non rendono più come una volta. Chi ha un gruzzoletto da parte sceglie sempre più spesso questa formula di deposito, chiamata anche “prodotto salvadanaio”.

Dal primo gennaio 2012 ci sono ulteriori buone notizie per chi deciderà di affidarsi ai conti deposito, grazie ad alcune modifiche che renderanno ancora più conveniente la loro rendita, inserite nella manovra finanziaria approvata recentemente dalla Camera. Le modifiche riguardano principalmente la tassazione, in particolare la ritenuta fiscale sugli interessi maturati.

Con il nuovo anno la ritenuta passerà dal 27% al 20%, un benefit di 7 punti percentuali sugli interessi lordi che renderà ancora più conveniente “conservare” i propri soldi nei conti deposito, grazie a tassi netti di interesse più favorevoli rispetto a quelli attualmente in vigore.

Si prospetta quindi una spinta ulteriore verso questo genere di risparmio, rispetto ad altre forme di investimento a breve termine, visto che il conto deposito presenta caratteristiche uniche che ne fanno un salvadanaio di grande convenienza. Il conto deposito non ha infatti alcun costo di gestione, né di apertura né di chiusura.

Si tratta di una condizione ideale per chi desidera depositare i propri soldi per un periodo medio lungo (mesi o qualche anno), considerato anche che non è prevista alcuna imposta di bollo, tassazione che viene invece applicata ai conti correnti nella misura di 8,55 euro per trimestre. Infine anche i conti deposito aderiscono al Fondo interbancario di tutela, che garantisce un rimborso del saldo creditore fino a 100 mila euro in caso di fallimento dell’istituto di credito.

Ricordiamo a questo proposito che in un mercato sempre più ricco di istituti di credito e offerte di deposito, esistono comunque due forme principali di conto deposito: conto deposito libero oppure vincolato. La differenza è nella possibilità di accesso alle forme depositate. Nel primo caso è possibile avere accesso alle somme in qualsiasi momento, ma i tassi di interesse sono più limitati. In questo caso, naturalmente, maggiore è la durata del vincolo, più alta sarà la remunerazione degli interessi (che possono raggiungere facilmente il 4% lordo).

Nel caso di conto deposito vincolato si decide invece di bloccare la somma di denaro per un determinato periodo, e non si potranno prelevare i soldi fino allo scadere del vincolo. In questo caso i tassi sono più alti visto il blocco sul prelievo, ma ovviamente bisogna stare attenti perché in caso di necessità di liquidità si rischia di pagare penali molto salate. Il conto deposito comunque anche nel 2012 farà la parte del leone, in attesa di capire quando la Borsa tornerà un ambiente sicuro per i piccoli risparmiatori.

Foto Images_of_Money