Uno studio dettagliato da parte della Società Italiana Neonatologia, permette di fare luce sul numero esatto di bambini abbandonati nel nostro Paese

La vicenda del piccolo Enea, il piccolo lasciato dalla madre all’Ospedale Mangiagalli di Milano e della bambina partorita in un capannone e portata all’Ospedale Buzzi, hanno riacceso i riflettori sulle difficoltà che incontrano le donne per portare avanti una gravidanza. . Antonio Affinita, direttore generale del Moige-Movimento Italiano Genitori, in esclsuiva ai nostri microfoni era stato molto chiaro: “Purtroppo molte madri vivono enormi difficoltà, da un punto di vista economico e psicologico. Tante reagiscono abbandonando i piccoli, a volte anche di fronte a cassonetti della spazzatura. La maternità andrebbe aiutata e valorizzata. E’ inaccettabile che non esistano aiuti concreti verso le donne. Tutte devono essere aiutate: bisogna dare una mano a quelle donne che vivono una situazione difficile dal punto di vista economico, ma che desiderano portare avanti la gravidanza. Bisogna aiutare anche quelle donne che non si sentono pronte a diventare madri, che non sono interessate o che desiderano poi dare il loro figlio in adozione”.
Ma quanti sono in Italia i neonati abbandonati o non riconosciuti? Secondo l’ultimo dossier della Sin (la Società italiana Neonatologia) si tratta di una cifra vicina allo 0,07%. Nel 2022 (secondo una stima) sono stati meno di 300. Lo studio evidenzia che a prendere questa decisione sono donne “di tutte le età che vivono con difficoltà la maternità e che per motivi diversi e complessi, come disagi economici e sociali e solitudine, ritengono di non avere altre alternative, ma che fanno una scelta coraggiosa, con la volontà di dare un futuro migliore al loro bambino”.

Nei giorni scorsi era stato diffuso un numero diverso: per alcuni organi di stampa erano circa 3000 i bambini abbandonati negli ultimi 365 giorni. Ma il dato non si riferiva al 2022, bensì al 2005. Esiste poi un altro numero studiato bel dettaglio: tra luglio 2013 e giugno 2014, sono stati rilevati 56 neonati non riconosciuti dalle mamme in Italia su un totale di 80.060 nati. La percentuale è dello 0,07%. Identica a quella registrata nell’ultimo anno. “Lasciare un bambino alle cure degli ospedali è sicuramente una decisione estrema e dolorosa”, afferma Luigi Orfeo, presidente Sin. “La possibilità di affidare i neonati a queste strutture – aggiunge – dà loro la possibilità di essere assistiti al meglio ed immediatamente. Ciò garantisce a questi bambini una migliore prospettiva di vita, rispetto a quelli che ancora, purtroppo, vengono lasciati in altri luoghi, in situazioni non protette e rischiose”.
“Purtroppo non tutti conoscono l’esistenza di questa possibilità – ha chiosato Affinita – l’augurio è che la vicenda del piccolo Enea e il clamore mediatico che ne è seguito, servano alla future mamme per capire che, anche se si decide di non accudire il bambino che si è partorito, si può lasciare negli Ospedali e permettergli di ricevere tutto l’amore necessario da parte di una nuova famiglia”