India: 50 vittime, centinaia di feriti, migliaia di sfollati

Scoppia una vera e propria guerra civile per questioni di carattere etnico in Manipur, India, e il bilancio è drammatico

Difficile tracciare un primo bilancio. Ma in un mondo estremamente distratto da conflitti che fanno notizia, come quello tra Russia e Ucraina, quello che accade in Sudan e India rischia di passare drammaticamente sotto silenzio.

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Violenze e devastazioni nel Manipur – Credit D-Intent (QNM)

Se in Sudan la guerra civile è da giorni un conflitto totale che sta costando decine di vite umane e impone su un paese poverissimo l’incubo di malattia e povertà, è altissima la tensione anche in India, nello stato del Manipur.

India, la guerra civile del Manipur

Il Manipur è uno stato molto popoloso nel corno nordorientale dell’India a ridosso del confine con Myanmar, la ex Birmania. Qui, in una convivenza molto forzata che spesso in passato si è fatta estremamente tesa, convivono due gruppi etnici da sempre in conflitto, i Kuki e i Meitei.

A dividerli questioni di carattere tribale, religioso ed economico. Ognuna delle due etnie per anni ha cercato di ottenere la superiorità politica nella regione nonostante molti tentativi di distensione e dialogo da parte del governo centrale.

Un omicidio avvenuto alcuni mesi fa, un portavoce della comunità Kuki è rimasto ucciso in modo mai completamente chiarito, ha fatto riesplodere e tensioni che da giorni si sono trasformate in un autentico scontro armato.

Morti e migliaia di sfollati

Le prime violenze sono esplose martedì durante una manifestazione di giovani Meitei. E da allora è stato un drammatico crescendo, soprattutto nella città di Imphal. Le testimonianze parlano di rastrellamenti, violenze, rapimenti e di un gran numero di vittime. L’esercito indiano sta cercando di riportare l’ordine ma le violenze non si interrompono in un clima di confusione generale che è peggiorato con le interruzioni dell’energia elettrica e il blackout di connessione internet e social network.

Bilancio drammatico

Il bilancio è assolutamente impreciso ma si parla di numerose vittime, non meno di una cinquantina, oltre a centinaia di feriti e migliaia di sfollati, in fuga verso la parte più interna della regione.

Parte della città è stata trasformata in una sorta di campo profughi per diverse migliaia di persone. Le maggiori agenzie di stampa stanno cercando di inviare i propri cronisti sul posto, inutilmente.

La comunità Meitei, che costituisce circa il 50% della popolazione dello stato, da anni si batte per essere riconosciuta come tribù riconosciuta, il che darebbe loro accesso a benefici più ampi tra cui salute, istruzione e posti di lavoro governativi. Uno status che è stato loro impedito fino a oggi dalle altre tribù locali.

Manipur devastata da scontri ed esplosioni