Social Eating: cos’è e come funziona

Social Eating

Un tempo c’era il couch sourfing, ovvero la pratica, nata negli Stati Uniti, di ospitare perfetti sconosciuti sul proprio divano di casa, per un pomeriggio o al massimo un paio di giorni, a prezzi decisamente ridotti o addirittura gratis. Oggi si parla invece di social eating: cos’è e come funziona? Sarà per via del fatto che i ristoranti sono ormai troppo costosi, sarà per la voglia di socializzare quando si è costretti a mangiare da soli: è per tutto questo che è nato il social eating, ovvero l’ultima frontiera dell’alimentazione.

Col Social Eating, a differenza del couch surfing, l’oggetto del contendere è il cibo, anziché un divano. Tuttavia non si tratta esclusivamente di una condivisione culinaria, in una cena con uno sconosciuto (o più), potrebbe anche capitarvi di conoscere una persona in grado di offrirvi un lavoro, oppure potreste scoprire un nuovo amico e se siete fortunati magari anche l’amore.

Ma come funziona concretamente il Social Eating?

E’ molto semplice: basta iscriversi ad uno dei tanti network del gusto presenti in rete, per essere informati su tutti gli appuntamenti gastronomici presenti sul territorio. Colui che invece offre il servizio, metterà a disposizione la propria abitazione, costruirà un menù, deciderà un prezzo (solitamente irrisorio, pari ad un rimborso spese) e infine fisserà una data. Il potenziale ospite curioserà tra gli appuntamenti presenti in rete, sceglierà quello che maggiormente lo aggrada e si prenoterà per la serata prescelta con un rapido click.

Quali sono i network più famosi?

Gnammo è una community per veri buongustai; People Cooks invece è più indicato per le cene low cost degli studenti fuori sede; Ma’Hidden Kitchen Supper Club ha liste d’attesa di migliaia di persone; mentre Let’s Lunch è l’ideale per organizzare cene in cui fare networking.

Infine, è da poco arrivata anche in Italia, in occasione dell’EXPO, Vizeat, la piattaforma di social eating già presente in 20 Paesi, creata da due soci francesi, Jean Michel Petit e Camille Rumani. Anche in questo caso il meccanismo è praticamente lo stesso: gli host (padroni di casa) si iscrivono al sito e segnalano una data, un menù e un prezzo; gli ospiti (guest) interessati inviano una richiesta di partecipazione alla serata e pagano la cifra stabilita dal proprietario di casa direttamente sul sito di VizEat, che maggiora il prezzo con una commissione del 15% a carico degli ospiti e che invia la somma all’host tramite PayPal, il giorno successivo all’evento.

Quali sono i menù proposti?

La varietà di menù è pari a quella che potete trovare nei ristoranti: si spazia dalla cucina regionale, a quella vegetariana, passando per quella etnica, senza tralasciare la vegana, la gluten free e l’immancabile sushi.