Smog a Milano: l’UE indaga nuovamente sull’Italia e il blocco del traffico dal 12dicembre

La Lombardia attiva misure temporanee nelle province di Milano, Monza e Cremona: ecco cosa sta accendo in questi giorni in Lombardia.

Milano respira piano d’inverno. Il cielo è basso, i vetri si velano di grigio e i rumori sembrano ovattati. Non è un’emergenza improvvisa: è l’aria di casa che torna a chiedere attenzione, mentre su strada scatta un nuovo stop e da Bruxelles arriva un promemoria severo. Non serve chiamarlo “allarme”: lo smog a Milano è un’abitudine pericolosa. Stamattina, però, cambia qualcosa per chi guida. E non solo per chi entra in centro.

 auto in coda
Smog a Milano: l’UE indaga nuovamente sull’Italia e il blocco del traffico del 14 dicembre Qnm.it

La Lombardia attiva misure temporanee nelle province di Milano, Monza e Cremona. Nei Comuni sopra 30.000 abitanti (e in quelli che aderiscono volontariamente) scatta il blocco del traffico dalle 7.30 alle 19.30: stop ai veicoli fino a Euro 1 benzina e fino a Euro 4 diesel, anche se dotati di FAP o aderenti a Move-In. Il motivo è tecnico e semplice: l’ARPA Lombardia ha certificato per il secondo giorno di fila il superamento della media giornaliera di PM10 (50 µg/m³). Con questa meteo—alta pressione, niente pioggia, poco vento—le polveri sottili restano in sospensione e si accumulano.

Milano respira piano d’Inverno: ecco cosa succede dal12 Dicembre

Quanto dura? Finché ARPA non registra rientri stabili sotto soglia. Intanto, la salute è al centro: tosse, bruciore agli occhi, affaticamento per chi ha fragilità respiratorie, bambini, anziani, donne in gravidanza. Il particolato con diametro ≤10 micrometri penetra nei bronchi senza fatica.

traffico in città
Milano respira piano d’Inverno: ecco cosa succede dal12 Dicembre Qnm.it

Il resto delle regole cittadine resta in vigore. In Area B (Ztl estesa, lun–ven 7.30–19.30) gli ingressi dei mezzi più inquinanti sono vietati con sanzione intorno a 95 euro. In Area C (il centro, stessi orari) alcune auto pagano un ticket, le più inquinanti non entrano, le altre passano. Le telecamere non guardano al meteo: sono sempre attive. Nota sulle diesel: a Milano le Euro 5 sono già limitate in Area B/C; a livello regionale le restrizioni strutturali per le Euro 5 sono state rinviate al 1° ottobre 2026. Per le misure anti-smog di livello 1, il verbale è di 168 euro; in recidiva si aggiunge la sospensione della patente (15–30 giorni).

A margine di numeri e cartelli, c’è la vita reale. Il barista sotto casa che sussurra “oggi si respira pesante”, l’odore di legna la sera verso le periferie, il cielo che diventa una texture. È lì che capisci perché uno stop, anche se scomodo, può servire.

Il Dossier Europeo

La direttiva 2008/50/CE è chiara: il valore di 50 µg/m³ per il PM10 non può essere superato per più di 35 giorni l’anno. Milano nel 2025 ha già contato 58 sforamenti al 9 dicembre, peggio degli ultimi due anni. L’Italia ha alle spalle due condanne della Corte di giustizia UE (PM10 e NO2) per superamenti sistematici e misure inadeguate. Ora la Commissione europea ha inviato una nuova lettera di costituzione in mora: se la risposta del governo non soddisferà, si rischia una terza sentenza.

Qui entra un dettaglio interessante. L’ultimo scambio con Bruxelles nasce da un quesito del consigliere Enrico Fedrighini sugli impatti ambientali dell’eventuale abbattimento e ricostruzione di San Siro. La replica porta la firma di Patrick Anthony Child (Direzione generale Ambiente). Nota metodologica per correttezza: l’attribuzione a una “commissaria” Jessika Roswall non risulta nelle fonti ufficiali della Commissione; la competenza sull’Ambiente spetta al Commissario europeo in carica. Trasparenza prima di tutto.

Il punto, però, non è lo stadio. È l’agglomerato milanese e, più in grande, la Pianura Padana: un catino dove mancano vento e piogge, e dove traffico, riscaldamento e agricoltura intensiva sommano emissioni. Non basterà spegnere un motore per due giorni. Servono coerenza, controlli e un calendario credibile di sostituzione dei veicoli e degli impianti più sporchi, insieme a trasporto pubblico e logistica meno emissiva.

Gestione cookie