Circa 550.000 persone in Italia sono classificate nello spettro dell’autismo, a loro favore emerge un bonus non corposo ma sicuramente utile
I numeri dell’autismo in Italia sono sempre drammatici. Le stime del Ministero della Salute relative all’anno 2024 parlano di 1 persona ogni 77 classificabile nello spettro dell’autismo o in cui ne sono stati rilevati tratti. Tradotto in numeri reali parliamo di 550.000 persone. La maggior parte maschi. Un fattore chiaro visto che è nello spettro dell’autismo una persona di genere femminile rispetto a 4,4 di genere maschile. Un altro dato, drammatico, è che le diagnosi prevalenti sono afferenti ai bambini tra i 7 e i 9 anni. Età nella quale si è già in fascia scolastica e gli interventi diventano complessi.

Non solo in termini di sostegno scolastici ed integrazione alle dinamiche della formazione ma anche per la disponibilità di professionisti adeguati al supporto. Per non tacere dei metodi di insegnamento e di integrazione nel gruppo classe. Tutti elementi di cui negli ultimi anni, in particolare dal varo delle Leggi 328 del 2000 e 104 del 1992, hanno fatto, decisamente passi da gigante.
Nuovo bonus salute per bambini e anziani: come fare ad ottenerlo
Ma non basta. L’integrazione e il supporto hanno bisogno di tanta disponibilità economica. Disponibilità che deve coprire tutta una parte di assistenza e di supporto esterno alle ore scolastiche e alle eventuali ore di supporto sociale e di assistenza domiciliare.

Sì, perché a dispetto del supporto statale ci sono le terapie private, i servizi di assistenza e le spese per la salute e la cura della persona. Cifre che, secondo una recente analisi della Fondazione Gimbe sono stimabili oltre i 51.000 euro l’anno. Cifre che, forse, in parte possono essere coperte dalle pensioni INPS e dagli assegni di accompagno ma che raramente copre la cifra intera.
Per questo motivo, di recente, è stato varato il cosiddetto Bonus Autismo. Un bonus dal valore di 500 euro per 36 mesi. Un bonus che però ha alcuni limiti precisi per l’erogazione. Il primo è di tempo. La domanda va presentata entro l’8 settembre 2025 e la diagnosi di autismo, inteso sia come spettro che, come tratto, deve essere antecedente al 9 aprile. La seconda è che è appannaggio solo di tre persone nell’ambito del Comune di Campobasso, l’amministrazione che ha coperto l’apposito capitolo di bilancio dell’Ats, acronimo di Ambito Territoriale Sociale