Ergastolo per il femminicidio, il Senato approva all’unanimità

Storica svolta in Senato: approvata all’unanimità la legge che introduce l’ergastolo per i femminicidi. Una risposta ferma alla violenza sulle donne con una norma approvata senza incertezze

Con 157 voti favorevoli su 157 presenti, il Senato della Repubblica ha approvato all’unanimità la legge che introduce la pena dell’ergastolo per i casi di femminicidio.

Legge Femminicidio, Senato
Il Senato ha approvato all’unanimità la legge che punisce con l’ergastolo chi commette un femminicidio – Credits ANSA (qnm)

Una svolta legislativa attesa da anni, che segna un punto di non ritorno nella lotta alla violenza contro le donne. L’approvazione finale da parte della Camera è attesa nei prossimi giorni, ma il passaggio in Senato rappresenta già un forte segnale politico e sociale.

Legge sul femminicidio

La legge, presentata in forma bipartisan, prevede che l’omicidio volontario commesso con finalità di genere sia punito con il carcere a vita. Viene introdotta una definizione precisa di femminicidio come delitto aggravato da motivi di discriminazione o sopraffazione in base al genere, spesso nel contesto di relazioni affettive o familiari, o di una volontà di dominio.

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Si tratta, dunque, di un inasprimento delle pene per quegli atti che non solo sopprimono una vita, ma calpestano la dignità delle donne in quanto tali.

Femminicidio, provvedimento atteso e simbolico

La nuova normativa arriva in un momento in cui il tema dei femminicidi ha assunto una centralità nel dibattito pubblico, complice un drammatico aumento dei casi di violenza domestica e omicidi di donne, spesso da parte di partner o ex partner. Solo nel 2024 sono state oltre 100 le donne uccise in Italia, una ogni tre giorni: un bollettino di guerra che ha scosso l’opinione pubblica e richiamato l’urgenza di misure concrete.

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L’approvazione all’unanimità del provvedimento testimonia un raro momento di unità politica in un clima spesso segnato da divisioni. Il voto ha visto l’applauso dell’intera aula di Palazzo Madama e l’abbraccio commosso di diverse senatrici e senatori, visibilmente emozionati.

Le dichiarazioni dopo il voto

“Un passo importante, non solo dal punto di vista giuridico, ma anche simbolico. Finalmente la politica manda un messaggio chiaro: le donne non sono sole”, ha dichiarato la ministra per la Famiglia e le Pari Opportunità Eugenia Roccella.

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“Lasciatemi esprimere grande soddisfazione per questa dimostrazione di come sui temi importanti, non ci siano posizioni che tengano e la risposta della politica arriva forte e netta, all’unanimità” ha detto al momento dell’approvazione il presidente Ignazio La Russa.

Le critiche e gli interrogativi

Se da un lato la legge rappresenta un rafforzamento della tutela penale, non sono mancate anche alcune voci critiche. Alcuni giuristi hanno sottolineato il rischio di affidarsi alla repressione penale come unica risposta a un problema complesso come la violenza di genere.

“La proposta di ergastolo per chi commette un femminicidio non salverà le donne – affermato la penalista Anna Masera – serve un impegno capillare su educazione, prevenzione, servizi territoriali e protezione delle vittime”.

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Anche le associazioni femministe, pur apprezzando il segnale forte, hanno chiesto che la riforma non si esaurisca nella dimensione punitiva: “Questo voto è importante, ma non è sufficiente. Servono finanziamenti stabili ai centri antiviolenza, formazione obbligatoria nelle scuole e un sistema giudiziario più attento e competente”, ha dichiarato Lella Palladino della rete D.i.Re.

Legge sul femminicidio, i prossimi passi

Ora la legge passerà alla Camera per il secondo e ultimo voto. Non si prevedono intoppi, dato l’ampio consenso politico, e l’approvazione definitiva potrebbe arrivare già entro la fine di luglio. In seguito, il governo sarà chiamato ad adottare i decreti attuativi e a promuovere campagne di informazione e sensibilizzazione.

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