Un’indagine shock scuote Milano: consulenze sospette, conflitti d’interessi e una rete opaca che intreccia politica, architetti e urbanisti. Tra i nomi, anche Stefano Boeri.
Ciò che inizialmente sembrava una normale attività di verifica sui flussi economici legati alla pianificazione urbana di Milano si è trasformato in un vero e proprio terremoto giudiziario.

L’inchiesta coordinata dalla procura di Milano sta portando alla luce un presunto sistema di scambi di favori, consulenze d’oro e autorizzazioni urbanistiche concesse in maniera opaca.
Milano, appalti e urbanistica sotto inchiesta
Non si tratta di una tangentopoli classica, come quella di ormai trent’anni fa, ma di un meccanismo più raffinato che sfrutta le pieghe della burocrazia, ramificandosi tra consulenze e rapporti personali.
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In questo scenario si intrecciano le carriere di dirigenti pubblici, tecnici di prestigio, costruttori e politici in un meccanismo che secondo la procura di Milano sarebbe vizioso e che avrebbe portato a distorsioni significative nella realizzazione di opere importanti e nella gestione degli appalti.
Consulenze e relazioni incrociate
Al centro dell’inchiesta vi sono circa 3.9 milioni di euro in consulenze assegnate tra il 2021 e il 2024, che secondo gli inquirenti sarebbero state attribuite con criteri non trasparenti, spesso a professionisti in rapporti stretti con i committenti pubblici. Il sospetto è che si tratti di un sistema strutturato, volto a favorire certi studi professionali in cambio di collaborazione o sostegno politico.
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Le intercettazioni avrebbero svelato una fitta rete di contatti tra alcuni assessori, funzionari comunali e tecnici esterni. In particolare, alcune chat e messaggi vocali avrebbero mostrato un clima di familiarità e complicità tra i protagonisti.
Il ruolo di Stefano Boeri
Uno dei nomi più noti che compare tra le carte dell’inchiesta è quello di Stefano Boeri, architetto e urbanista di fama internazionale, attualmente presidente della Triennale di Milano. Non è indagato, ma il suo nome appare in alcune conversazioni intercettate.
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Boeri avrebbe scritto all’ex assessore all’urbanistica Pierfrancesco Maran per segnalare un collega e amico come possibile consulente per il Comune, definendolo “una scelta giusta, da amico ad amico”.
Boeri ha chiarito che si è trattato di un semplice suggerimento, e non di una pressione indebita. Ma il caso ha già sollevato un vespaio di polemiche, soprattutto sul confine labile tra raccomandazione e favoritismo.

I progetti al centro dell’indagine
L’indagine tocca direttamente alcuni dei progetti urbanistici più ambiziosi degli ultimi anni: CityLife, Scalo Farini, la riqualificazione degli ex scali ferroviari. In particolare, secondo gli investigatori, l’assegnazione di alcune progettazioni preliminari e studi di impatto ambientale sarebbe avvenuta in assenza di gare pubbliche o con bandi calibrati su misura.
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Non è escluso che l’inchiesta possa allargarsi a nuove aree della città, inclusi i cantieri legati alle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026, ancora in corso e in notevole ritardo rispetto alla consegna prevista in un primo momento. Alle Olimpiadi mancano ormai davvero pochissimi mesi e sia il Villaggio Olimpico che la grandissima Arena Santa Giulia sono un cantiere aperto…
Le reazioni politiche e istituzionali
Il sindaco Beppe Sala ha dichiarato che “non ci sono accuse dirette a membri della giunta, ma è nostro dovere garantire la massima trasparenza e collaborazione con la magistratura”. La Procura ha però chiesto approfondimenti anche su alcuni incarichi conferiti direttamente da uffici vicini alla giunta.
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L’assessore Maran, oggi deputato, ha ribadito la sua estraneità: “Se qualcuno ha usato il mio nome per ottenere incarichi, ne risponderà” dice. Ma il fronte politico trema, anche perché l’inchiesta arriva in un momento delicato per il centrosinistra milanese, già messo in difficoltà da polemiche sul caro-affitti, la gestione delle case popolari, la sicurezza in città e un piano urbanistico che solo oggi sembra essere stato troppo aggressivo, trasformando la città in una piazza d’affari che sembra voler allontanare la sua gente.
Il Consiglio comunale…
L’impatto dell’inchiesta è già molto pesante. Si parla di oltre 60 indagati, tra i quali sala e l’assessore alla rigenerazione urbana Tancredi, per il quale inizialmente la Procura pare avesse richiesto gli arresti domiciliari. Tancredi si sarebbe detto disponibile a farsi da parte nella riunione di giunta urgente che si è tenuta venerdì.
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E il sindaco Sala, che ha detto di non riconoscersi minimamente nella ricostruzione con la quale la procura di Milano ipotizza gli illeciti, risponderà domani – lunedì – in consiglio comunale. Dove la minoranza ha già chiesto le dimissioni in blocco della giunta e il commissariamento di Palazzo Marino.
Il tutto con le Olimpiadi alle porte e almeno 150 cantieri che si sono immediatamente bloccati, perché coinvolti in modo diretto o indiretto dall’inchiesta.

Una questione di etica pubblica
L’inchiesta non riguarda tangenti classiche, ma solleva un tema più sottile e forse più insidioso: la commistione tra potere pubblico e relazioni personali, tra interesse generale e logiche di cerchie ristrette.
Milano è una città che negli ultimi anni ha vissuto una trasformazione urbana imponente, con enormi capitali pubblici e privati in movimento. In questo scenario, la trasparenza e l’etica amministrativa non possono essere considerati opzionali.
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Il rischio è che le scelte strategiche sulla città vengano prese non sulla base della qualità o dell’utilità pubblica, ma sulla base di chi conosce chi.
I prossimi sviluppi
Nei prossimi giorni sono attese nuove audizioni e perquisizioni. Gli inquirenti stanno setacciando anche i flussi bancari legati a società coinvolte, con attenzione ai passaggi di denaro che potrebbero configurare reati fiscali o autoriciclaggio.
Un’indagine che da Milano potrebbe allargarsi anche ad altre città lombarde, dove alcuni dei professionisti sotto osservazione hanno ricevuto incarichi analoghi e di grande prestigio E non è escluso che la magistratura contabile intervenga per accertare eventuali danni erariali.
La partita, insomma, è solo all’inizio. Ma ha già cambiato il clima in città, restituendo a Milano un’ombra che pensava di essersi lasciata alle spalle.