Alex Kaufmann è rientrato in Italia: accusato del duplice omicidio di Anastasia Trofimova e della figlia Andromeda, è ora rinchiuso a Rebibbia. Determinante il Dna sul telo nero.
Per ora è ancora ‘il presunto assassino di Villa Pamphili’. Francis Alex Kaufmann – questo il suo vero nome in una ridda di alias e false identità – è arrivato questa mattina in Italia. Atterrato a Campino è stato subito trasferito nel reparto psichiatrico del carcere di Rebibbia a Roma.

Kaufmann, 46 anni, cittadino statunitense, sedicente regista, è atterrato alle 12 all’aeroporto militare di Ciampino a bordo di un volo dell’Aeronautica Militare proveniente dalla Grecia.
Alex Kaufmann, il rientro in Italia
In Grecia, a Larissa, era detenuto dal 13 giugno scorso, dopo una breve fuga seguita al presunto duplice omicidio della compagna Anastasia Trofimova e della figlia di appena 11 mesi, Andromeda.
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Kaufmann è stato immediatamente trasferito nel reparto clinico del carcere romano di Rebibbia, dopo essere stato fotosegnalato e sottoposto al prelievo del Dna. Qui gli verrà notificata l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, firmata dal Gip del Tribunale di Roma. L’uomo che in Grecia, si era sempre avvalso della facoltà di non rispondere, è guardato a vista nel timore che dia di nuovo in escandescenze. In Grecia aveva devastato la sua cella, in preda a un attacco psicotico, non si sa se reale o semplicemente ben recitato…
Ora, secondo fonti giudiziarie, dovrà nominare un legale italiano, in vista dell’interrogatorio di garanzia, previsto entro cinque giorni.
Il Dna e l’elemento probatorio
A inchiodare Kaufmann, ora più che mai, è un profilo genetico misto, isolato dagli investigatori della Scientifica sui reperti rinvenuti nel parco di Villa Pamphili. In particolare, sul telo nero in plastica che copriva il cadavere di Anastasia, è stata rilevata una traccia biologica maschile parzialmente compatibile con quella della figlia Andromeda. Gli inquirenti hanno dunque proceduto per deduzione, comparando il Dna della bambina con quello presente sul telo e ipotizzando, con elevata probabilità, che quel profilo sia riconducibile al padre biologico, ossia Kaufmann.
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Secondo quanto riportato dalle agenzie si tratta di un misto di saliva e sangue, un reperto ritenuto “fondamentale” dal pool investigativo. Un elemento che si aggiunge al contesto, già estremamente grave, in cui è avvenuta la scoperta dei due cadaveri.
Il duplice omicidio a Villa Pamphili
Il 7 giugno 2025, all’interno del parco romano di Villa Pamphili, i corpi senza vita di Anastasia Trofimova e della piccola Andromeda vengono rinvenuti a circa 200 metri di distanza l’uno dall’altro. La donna era chiusa in un sacco nero; la neonata giaceva tra i cespugli, senza segni evidenti di violenza ma, secondo le prime perizie, morta per asfissia da strangolamento.
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Di Kaufmann nessuna traccia, al momento del rinvenimento era già fuggito. A incastrarlo, anche in quell’occasione, era stata la rete di telecamere cittadine che ne avevano registrato i movimenti tra Roma e l’aeroporto di Fiumicino. Dopo qualche giorno, l’uomo è stato rintracciato in Grecia, dove si era rifugiato e dove è stato arrestato con la collaborazione di Interpol.

I mille volti di Alex Kaufmann
Kaufmann, che talvolta si faceva chiamare Rexal Ford, alias con il quale aveva incredibilmente ottenuto anche alcuni documenti, che si definiva attore ma che si spacciava anche per cantante, conduceva una vita ai margini insieme ad Anastasia e alla piccola Andromeda. Senza fissa dimora, la famiglia viveva in giacigli di fortuna tra il parco e la zona di via Gregorio VII, lavandosi nelle fontane e dormendo all’aperto. Nonostante si presentasse come artista, regista o musicista, non risultano all’attivo progetti concreti riconosciuti nel circuito professionale.
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Secondo le testimonianze raccolte dalla polizia, Anastasia era apparsa più volte provata, isolata e preoccupata per le condizioni di salute della bambina. Le dinamiche familiari, al vaglio degli inquirenti, restano uno degli snodi centrali del movente e dell’evoluzione della vicenda.
Il comportamento in carcere e i prossimi passi
Durante la sua detenzione in Grecia, Kaufmann ha dato segni di forte instabilità: ha distrutto alcuni arredi della cella e si è rifiutato di collaborare con le autorità. Questo ha portato alla decisione di collocarlo, all’arrivo in Italia, in un reparto clinico sotto stretta sorveglianza. L’interrogatorio di garanzia sarà il primo passaggio formale, in attesa che venga eventualmente disposta una perizia psichiatrica.
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Nel frattempo, il procuratore aggiunto di Roma Michele Prestipino coordina le indagini con l’ausilio del Nucleo Investigativo dei Carabinieri. I reati contestati sono omicidio volontario plurimo aggravato, occultamento di cadavere e abbandono di minore.

Le parole dei genitori di Anastasia
“Siamo sconvolti, non ci capacitavamo che quell’uomo fosse ancora libero”… sono le parole della madre di Anastasia, affidate a una nota diffusa tramite l’avvocato di famiglia. Anche il padre della donna ha dichiarato piena collaborazione con le autorità inquirenti italiane: “Vogliamo solo giustizia, non ci fermeremo finché non sapremo tutta la verità”.
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Nel quartiere di Monteverde, dove i tre erano stati visti spesso e dove Anastasia aveva ricevuto cibo, pannolini e aiuti da parte di alcune famiglie che avevano intuito il gravissimo stato di disagio della donna e della piccola, la notizia della morte di Anastasia e Andromeda ha suscitato rabbia e indignazione. Molti si chiedono come sia stato possibile che una situazione di simile degrado e vulnerabilità familiare sia potuta sfuggire al radar dei servizi sociali.
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In tutto questo pesa anche l’incredibile vicenda che ha visto Kaufmann incassare aiuti economici importanti – quasi un milione di euro in sovvenzioni di stato – per la realizzazione di un film mai girato. L’uomo pare tenesse sotto un vero e proprio controllo coercitivo Anastasia, anche con la violenza costringendola a una vita da homeless. Ma lui viaggiava, concedendosi cene in ristoranti di lusso e appuntamenti importanti, ostentando amicizie e collaborazioni del tutto fittizie. Che a quanto pare gli bastavano per ottenere una credibilità del tutto immotivata.
L’accusa principale: duplice omicidio
Il ritorno in Italia di Alex Kaufmann riapre una delle pagine più oscure della cronaca romana recente. Con elementi probatori sempre più solidi e una pista investigativa che si concentra sull’ambiente familiare e sulla personalità del sospettato, si avvicina il momento della verità processuale. Intanto, su Anastasia e Andromeda è calato il silenzio doloroso di due vite spezzate nella solitudine e nell’abbandono.