Con la Sampdoria in vantaggio 2-0 a Salerno, l’arbitro Doveri è costretto a sospendere la partita al 65’ per un fitto lancio di oggetti dagli spalti. Inevitabile che il giudice sportivo assegni lo 0-3 a tavolino con i blucerchiati in salvo e Salernitana retrocessa in Serie C. Ma non mancano le le proteste e le polemiche
Doveva essere una serata da dentro o fuori, è diventata un incubo. Salernitana-Sampdoria, ritorno del playout di Serie B, si è conclusa nel caos: partita sospesa al 65’ sul punteggio di 2-0 per i blucerchiati, dopo un fitto lancio di seggiolini, petardi e fumogeni dagli spalti dell’Arechi con il pubblico che premeva sulle protezioni nel tentativo di invadere il campo.

Sono stati momenti di forte tensione e preoccupazione: all’arbitro Doveri non è restato altro che sospendere la partita. E al giudice sportivo non resterà altro che infliggere il 3-0 a tavolino a favore della Sampdoria, che conquisterà la salvezza con la Salernitana retrocessa in Serie C.
Una coda velenosa per una stagione tormentata da ambo le parti, ma che ha assunto contorni drammatici in un clima di tensione che ha travolto non solo il campo, ma anche le istituzioni del calcio.
Sampdoria-Salernitana, cosa è successo all’Arechi
La Sampdoria arriva a Salerno con il 2-0 dell’andata. Dopo un avvio arrembante dei padroni di casa che lamentano un calcio di rigore non concesso e un gol annullato per un fallo di mano in attacco, i blucerchiati reagiscono e passano al 20’ con Coda. La Salernitana reagisce con nervosismo più che con gioco, e al 52’ incassa il raddoppio di Sibilli. A quel punto, la curva granata esplode: petardi, fumogeni, seggiolini e bottiglie piovono sul campo. Doveri ferma il gioco e attesa chiedendo ai dirigenti campani di intervenire.
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Inizia una lunga serie di inviti alla calma da parte dell’altoparlante dell’Arechi, ma mentre gran parte del pubblico sfolla, e i tifosi della Samp restano composti nell’area loro riservata, in curva e in parte degli altri settori le tensioni continuano.
Le immagini sono gravi: steward in fuga, poliziotti colpiti, giocatori allontanati per sicurezza. Una scena che restituisce un clima di totale sfaldamento, figlio di una stagione davvero difficile per la Salernitana.
La decisione del giudice sportivo
La Lega di Serie B ovviamente non ha convalidato il risultato. Si attende la ratifica del giudice sportivo che secondo quanto appare scontato sancirà la sconfitta a tavolino e la retrocessione.
La Salernitana, per effetto di questo verdetto, scivola così in Serie C, tre anni dopo il suo ritorno in A quando il presidente e la proprietà del club era ancora di Lotito, e uno dopo la retrocessione, quando la società era passata di mano al nuovo proprietario, Danilo Iervolino.
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Una discesa rapida e dolorosa. Il tutto in una stagione strana con un playout giocato con un mese di forte ritardo a causa della vicenda che ha travolto il Brescia, retrocesso d’ufficio per una vicenda di contributi non versati. Una partita rinviata di una settimana dopo che la settimana scorsa molti giocatori erano stati male a causa di un pranzo confezionato con cibo scaduto.
Una vicenda che per la verità evidenzia come tutte le emergenze di questa stagione di Serie B sia stata drammatica, e gestita forse in modo non del tutto chiaro dalla Lega.

La rabbia di Salerno e il ricorso in arrivo
Il club campano ha già annunciato ricorso: tra i punti chiave, il clima considerato “provocatorio” dell’organizzazione e una richiesta di revisione degli eventi. Tuttavia, le immagini e la ripetuta sospensione rendono difficile ipotizzare un ribaltamento del verdetto.
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Nel frattempo, il presidente della Salernitana Iervolino chiede chiarezza: “Siamo vittime di un sistema che non ci ha protetto. Faremo valere le nostre ragioni in tutte le sedi opportune”. Parole forti che restituiscono l’amarezza per un epilogo che sconfina ben oltre il calcio giocato.
Sampdoria salva: un anno di miracoli e tribunali
Per la Sampdoria si chiude un’annata folle. Dalla penalizzazione iniziale evitata grazie alla penalità inflitta al Brescia, all’inserimento nei playout, fino alla doppia vittoria con la Salernitana e alla salvezza ottenuta in mezzo ai disordini.
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Il tecnico Chicco Evani ha festeggiato con i suoi giocatori e i tifosi, ma non è certo tranquillo: “Non è così che avremmo voluto salvarci. Ma il gruppo ha tenuto duro e ha dimostrato carattere. Ci siamo dimostrati squadra nel momento più difficile. Ora ripartiamo”.
Il club blucerchiato, tra cambi societari e incertezze economiche, può guardare alla prossima stagione con un minimo di serenità, ripartendo dalla Serie B.

Una partita che non doveva finire così
Quello che resterà di questo spareggio, più del risultato, sarà lo spettro di una violenza che ritorna e che conclude la stagione del calcio italiano nel modo peggiore. L’immagine di uno stadio fuori controllo, la resa delle istituzioni, la rabbia che cancella ogni spirito sportivo.