All’Eurovision 2025 la finale di Basilea incorona l’austriaco JJ con l’etera Wasted Love, mentre l’Italia chiude quinta con Lucio Corsi e la sua Volevo essere un duro. Non poche tensioni politiche legate alla presenza di Israele ma la vera sorpresa è stata un televoto che spiazza tutte le aspettative.
A decidere alla fine è la giuria popolare che in qualche modo stravolge quelli che erano i valori delle giurie di qualità che paese per paese avevano inizialmente assegnato il primo posto all’Austria davanti alla Svizzera con l’Italia al quarto posto assoluto.
Ma al momento di dare spazio al televoto la situazione cambia completamente e la classifica finale lascia molti a bocca aperta. L’Italia, rappresentata da Lucio Corsi con il brano Volevo essere un duro, conquista un onorevole quinto posto dopo una delle esibizioni più applaudite e più artisticamente rilevanti della serata.
A vincere è l’austriaco JJ, che con Wasted Love ha fatto l’en plein di voti, sia dalle giurie che dal pubblico, riportando il trofeo a Vienna per la terza volta nella storia del contest. All’Austria sono bastati 104 punti dalle giurie popolari, appena pochi più del necessario, per chiudere davanti a Israele in un’edizione densa di significati, che ha intrecciato musica e attualità in modo spesso controverso.
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Si è passati dalla standing ovation per Lucio Corsi alle proteste pro-Palestina durante l’esibizione di Israele che in tutti i modi la sicurezza e la regia hanno cercato di arginare e di non documentare. Palpabile la tensione alla fine quando viene annunciato il testa a testa tra Israele, fischi assordanti solo parzialmente coperti, e Austria, cori potentissimi.
Da sottolineare anche l’inaspettato successo in arena e allo stadio di Gabry Ponte per San Marino con migliaia di persone che saltavano all’unisono sulla sua Viva l’Italia: anche se la canzone è arrivata ultima…
Sul palco, a condurre, Michelle Hunziker, Hazel Brugger e Sandra Studer. La regia, curata al millimetro, alterna colori, lingue e suggestioni: un trionfo visivo, coreografico e musicale. Ma già dai primi minuti si percepisce un clima carico di tensione.
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Durante l’esibizione dell’israeliana Yuval Raphael, posizionata quasi all’inizio della scaletta, tre manifestanti pro-Palestina tentano di salire sul palco con alcuni sacchi di vernice rossa. Fermati dalla sicurezza, due di loro vengono consegnati alla polizia. L’episodio, confermato dalla SRG SSR, rompe l’illusione di un evento “solo” musicale e polarizza ulteriormente l’opinione pubblica.
Nel frattempo, la tv spagnola apre la diretta con un messaggio per la Palestina: “Di fronte ai diritti umani, il silenzio non è un’opzione. Pace e giustizia”. La notizia diventa virale sui social e il pubblico on line applaude. ma la European Broadcasting Union si dissocia, minacciando sanzioni nei confronti del paese e dei conduttori.
In mezzo a questo scenario, Lucio Corsi sale sul palco con la disarmante semplicità di chi non ha nulla da dimostrare e molto da dire. Nessuna coreografia, solo musica. Con giacca imbottita, armonica, chitarra e sottotitoli in inglese, l’artista toscano canta “Volevo essere un duro” emozionando il pubblico di Basilea. Applausi spontanei, commozione e anche un endorsement inatteso: persino Ed Sheeran scrive su Instagram “La canzone italiana è brillante. Eurovision da applausi!”.
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Non sono i soli. Dai social arrivano messaggi di sostegno da Laura Pausini, Eros Ramazzotti, Giorgio Moroder, Biagio Antonacci, Andrea Bocelli, Gianna Nannini e Massimo Ranieri. Olly, che aveva rinunciato a rappresentare l’Italia, posta una vecchia foto scattata con Lucio Corsi a Sanremo scrivendo: “Spacca tutto”.
JJ con Wasted Love è il primo artista vincitore di origini filippine e dichiaratamente queer nella storia dell’Eurovision: “Diffondiamo amore, non odio. Sono orgoglioso di ciò che rappresento”, dice nel suo discorso post-vittoria il compositore viennese che ha 24 anni appena compiuti e che in realtà si Johanes Pietches,
La sua performance, intensa e scenograficamente dominata dalle immagini di un mare in tempesta, conquista giurie e pubblico. Voce eterea, acutissima, una delle particolarità davvero singolari questa edizione. Per l’Austria è la terza vittoria dopo quelle di Udo Jurgens (1966) e Conchita Wurst (2014).
La classifica finale dell’Eurovision 2025 viene stravolta dal televoto. Se le giurie premiano Austria, Svizzera e Italia, il pubblico spinge Israele ed Estonia. Lucio Corsi chiude al quinto posto: quarto per le giurie, solo 97 punti dal televoto. Peggio va alla Svizzera: seconda per i tecnici, zero punti dal pubblico.
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Il Regno Unito, con il trio Remember Monday, vince la preferenza della giuria italiana ma raccoglie zero punti dal televoto europeo. La stessa Italia si spacca: televoto e giuria tecnica danno risultati opposti. La giuria, guidata da Diego Calvetti e composta da nomi del giornalismo e della musica, assegna 12 punti al Regno Unito, mentre il televoto popolare spinge Gabry Ponte e l’Estonia.
Lucio Corsi non conquista il podio, ma lascia un segno indelebile. Lo dice il riscontro sui social, lo conferma l’entusiasmo del pubblico in sala. Il suo è un linguaggio musicale fuori schema, che conquista per autenticità. “Resto me stesso, sempre. Anche sul palco dell’Eurovision”, ha dichiarato nel backstage. E il quinto posto finale è comunque uno dei migliori risultati italiani degli ultimi anni.
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