Ha “creato” Nadia Comaneci ed altre grande campionesse della ginnastica. È morto ad 82 anni l’allenatore Bela Karolyi.
Il mondo della ginnastica è in lutto per la scomparsa di Bela Karolyi, l’allenatore che ha lasciato un segno indelebile nella storia di questo sport. Morto all’età di 82 anni, Karolyi è stato una figura chiave nello sviluppo della ginnastica sia in Romania che negli Stati Uniti, contribuendo a formare alcune delle più grandi campionesse di tutti i tempi.
Nato il 13 settembre 1942 a Cluj Napoca, in Romania, Bela Karolyi ha avviato la sua carriera come allenatore negli anni ’60 insieme alla moglie Martha. La coppia ha scoperto e allenato Nadia Comaneci, la giovane ginnasta che sarebbe diventata una leggenda olimpica. Sotto la guida di Karolyi, Comaneci conquistò l’oro olimpico a soli 14 anni durante i Giochi Olimpici del 1976 a Montreal.
Dopo aver servito come allenatore della nazionale romena dal 1974 al 1980, Karolyi decise di lasciare il suo paese natale insieme alla moglie e al coreografo Geza Pozar per chiedere asilo politico negli Stati Uniti. Negli USA, divenne una figura centrale nella trasformazione della ginnastica americana in una potenza mondiale dello sport.
Bela Karolyi, una leggenda con dei lati oscuri
Nonostante il successo ottenuto come allenatore, la carriera di Bela Karolyi non è stata priva di controversie. Fu estromesso dalla guida tecnica dopo le Olimpiadi del 2000 a seguito delle lamentele espresse da diversi atleti riguardo ai suoi metodi d’allenamento.
Inoltre, durante lo scandalo Larry Nassar alla fine degli anni 2010 – quando l’ex medico della squadra nazionale fu condannato all’ergastolo per aggressioni sessuali – più di una dozzina di ex ginnaste accusarono Karolyi di aver creato un ambiente oppressivo che aveva permesso tali comportamenti criminali senza intervento per anni. Tuttavia, molti dei suoi allievi più celebri hanno sempre difeso strenuamente il loro mentore.
La figura e l’eredità lasciate da Bela Karolyi nel mondo della ginnastica sono indubbiamente complesse. Da un lato viene ricordato come uno degli allenatori più influenti e capaci del XX secolo; dall’altro si trovano le ombre proiettate dalle polemiche sul suo stile d’allenamento e sulla cultura da lui promossa all’interno dello sport.
Nonostante ciò, momenti come quello in cui portò Kerri Strug sul podio delle Olimpiadi del ’96 dopo che quest’ultima aveva completato un salto su una caviglia slogata rimangono impressi nella memoria collettiva come simboli dell’intensità emotiva dello sport al suo apice.
La scomparsa di Bela Karoly è stata sentita profondamente nel mondo dello sport; figure come Nadia Comaneci lo hanno ricordato con affetto sui social media evidenziando quanto profonda sia stata la sua influenza sulla loro vita e carriere. La sua eredità continuerà sicuramente a vivere attraverso le generazioni future di atleti che egli ha ispirato.