Un errore di stampa compromettente: Mattel voleva inserire il sito internet delle bambole dedicate all’adattamento del musical Wicked ma è inserito un link a luci rosse.
Il colosso dei giocattoli Mattel si è trovato al centro di una controversia imbarazzante questo fine settimana, quando è venuto alla luce un errore di stampa sulle confezioni delle bambole Glinda e Elphaba, protagoniste dell’adattamento cinematografico del musical “Wicked“. Invece di indirizzare i consumatori al sito ufficiale dedicato al lancio del film, wickedmovie.com, le confezioni riportavano un link errato: wicked.com. Questo indirizzo web, tuttavia, non ha nulla a che fare con il mondo incantato di Oz o con il film atteso dai fan ma rimanda piuttosto a un sito web pornografico.
La scoperta dell’errore si è diffusa rapidamente online dopo che alcuni genitori hanno iniziato a condividere fotografie delle confezioni incriminate sui social media. L’immediata preoccupazione per l’esposizione accidentale dei bambini a contenuti inappropriati ha scatenato una serie di reazioni tra il pubblico e ha messo sotto pressione Mattel per trovare una soluzione rapida ed efficace al problema.
Le misure adottate da Mattel dopo l’errore (compreso il ritiro dal mercato)
In risposta alla situazione imbarazzante e alle preoccupazioni espresse dai consumatori, Mattel ha rilasciato una dichiarazione ufficiale esprimendo profondo rammarico per l’accaduto. L’azienda ha assicurato che sono state intraprese azioni immediate per correggere l’errore e ha consigliato ai genitori di eliminare o nascondere il link errato presente sulle confezioni. Inoltre, Mattel invita i consumatori che hanno acquistato le bambole interessate dall’errore a contattare il servizio clienti per ricevere ulteriori istruzioni su come procedere.
L’errore di stampa riguardava le bambole vendute attraverso importanti rivenditori come Target, Kohls e Amazon – partner ufficiali del film “Wicked“, previsto per essere rilasciato alla fine del mese in tutto il mondo. A seguito della scoperta dell’errore e della conseguente polemica, Amazon ha prontamente rimosso le bambole dal proprio catalogo online mentre Target avrebbe già iniziato la procedura per ritirarle dai negozi fisici. Queste azioni dimostrano la serietà con cui sia Mattel sia i rivenditori coinvolti stanno affrontando la questione.
Questo incidente mette in evidenza non solo l’importanza della precisione nella produzione e nel controllo qualità dei prodotti destinati ai bambini ma anche la rapidità con cui informazioni potenzialmente dannose possono diffondersi nell’era digitale. La vicenda serve da monito sia per le aziende che operano nel settore dei giocattoli sia per i genitori sulla necessità di vigilare attentamente sui materiali promozionali associati ai prodotti destinati ai più piccoli.