Clamorosa operazione da un miliardo di euro e il gruppo italiano NewPrinces acquisisce Carrefour Italia e rilancia lo storico marchio GS, investimenti per 437 milioni con oltre 1.200 punti vendita coinvolti.
Carrefour lascia l’Italia. E lo fa con un’operazione davvero epocale del peso di almeno un miliardo di euro, che vede protagonista NewPrinces, il gruppo agroalimentare italiano guidato da Angelo Mastrolia.
La cessione del 100% di Carrefour Italia segna non solo la fine di una lunga avventura del marchio transalpino nel nostro Paese, ma anche il ritorno in grande stile di un marchio storico: GS, destinato a rinascere sotto la nuova gestione della nuova società acquirente.
Con questa acquisizione, NewPrinces consolida la sua posizione come secondo gruppo italiano per fatturato nel settore alimentare, e primo per numero di dipendenti. Una crescita esponenziale: in un solo anno, l’azienda passa da 750 milioni a 6,9 miliardi di euro di fatturato. La rete acquisita comprende 1.188 punti vendita, di cui 41 ipermercati, 315 supermercati, oltre 800 convenience store e 12 cash & carry.
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Il piano industriale previsto da NewPrinces prevede investimenti per 437,5 milioni di euro, destinati al rilancio e alla modernizzazione dei punti vendita, alla digitalizzazione dei processi e al rafforzamento della logistica. Parte dell’investimento, pari a 237,5 milioni, sarà sostenuto direttamente da Carrefour come contributo una tantum.
Nonostante l’uscita, la multinazionale francese ha espresso piena fiducia nel management e nei dipendenti italiani, ringraziandoli per l’impegno e il servizio garantito in anni difficili, segnati anche da un calo significativo delle vendite e della redditività.
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Solo nel 2024, Carrefour Italia ha registrato un fatturato lordo di 4,2 miliardi di euro, ma con indicatori negativi sia in termini di utile operativo che di cash flow.
La strategia di Mastrolia punta a una profonda integrazione verticale. L’obiettivo dichiarato è quello di controllare l’intera filiera, dalla produzione alla distribuzione, offrendo un modello di GDO radicato sul territorio e in grado di valorizzare i marchi del Made in Italy.
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“Questa operazione rafforza il tessuto industriale italiano e crea un’infrastruttura commerciale strategica per l’intero Paese”, ha dichiarato il ministro delle Imprese Adolfo Urso, che incontrerà a breve Mastrolia per discutere delle ricadute occupazionali e dei progetti futuri. Il gruppo, che già controlla marchi storici come Polenghi, Delverde, Mukki e Centrale del Latte, diventa ora anche un protagonista della grande distribuzione.
Tra i primi interventi annunciati, il ritorno del brand GS, storico marchio italiano che inizialmente Carrefour aveva acquisito insieme ai punti vendita per poi metterlo da parte facendo spazio alla propria gestione e distribuzione.
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Un’operazione dal forte valore simbolico e commerciale: GS è stato, per decenni, sinonimo di supermercato per milioni di italiani. Il rilancio del marchio sarà accompagnato da una nuova identità visiva e da un piano di restyling per centinaia di punti vendita.
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Il gruppo punta a rafforzare la fidelizzazione dei consumatori e a riportare al centro la dimensione locale della distribuzione, con offerte mirate, attenzione al territorio e maggiore tracciabilità delle filiere. Un cambio di passo che potrebbe segnare una svolta anche per altri attori del settore.
Con oltre 13mila dipendenti diretti in Italia, 18mila nel mondo, più altri 11mila lavoratori indiretti coinvolti nelle attività accessorie, NewPrinces si prepara ad affrontare la sfida più ambiziosa della sua storia. La scommessa non riguarda solo la gestione operativa di una rete ampia e complessa, ma anche la capacità di trasformare una realtà in difficoltà in un modello di efficienza e innovazione.
Angelo Mastrolia, che nel 2008 ha rilevato Newlat azienda in fortissima crisi, per un solo euro, è ora a capo di uno dei più grandi colossi del food europeo. Il futuro passa anche da qui: da un marchio francese che lascia, a uno italiano che rinasce, con l’ambizione di cambiare le regole del gioco nella GDO.
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