Il caso del duplice omicidio a Villa Pamphili assume contorni ancora più inquietanti, il finto regista Francis Kaufmann avrebbe ottenuto un tax credit di 863mila euro per un film mai girato. Il Ministero della Cultura apre un’indagine, mentre emergono nuove identità e legami internazionali.
A una settimana dal ritrovamento dei corpi di Anastasia Trofimova e della piccola Andromeda nel parco di Villa Pamphili a Roma, il caso si tinge di nuovi inquietanti risvolti.
Il principale sospettato del duplice omicidio, Francis Kaufmann, oggi detenuto in Grecia in attesa di estradizione, è ora al centro anche di un’indagine del Ministero della Cultura: nel 2020 avrebbe ottenuto un tax credit da oltre 860mila euro per un film mai realizzato, grazie a documenti falsi e società fittizie.
L’inchiesta sul duplice omicidio aveva già scosso l’opinione pubblica per la ferocia e il contesto surreale in cui si è consumata la tragedia. Ma ora emerge anche una presunta frode ai danni dello Stato, che alza ulteriormente l’attenzione su Kaufmann e il suo passato oscuro.
Secondo quanto riportato da fonti ufficiali e confermato dal Ministero della Cultura, nel 2020 Francis Kaufmann, utilizzando l’identità fittizia di Rexal Ford, presentò domanda per ottenere un tax credit da oltre 860mila euro. Il progetto, intitolato Stelle della notte, fu presentato tramite una società maltese creata ad hoc, la Tintagel Films LLC.
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Il film avrebbe dovuto essere ambientato a Roma, ma non risultano riprese, troupe, o materiali registrati. Nonostante questo, la richiesta venne approvata perché la normativa del tempo non obbligava le produzioni internazionali a dimostrare l’effettiva realizzazione delle opere tramite materiali video.
Per accedere al beneficio fiscale, Kaufmann si era avvalso della collaborazione di una società italiana, la Coevolution srl, con sede a Roma, che presentò la documentazione necessaria nel 2020. La richiesta, poi completata nel 2023, includeva anche una certificazione dei costi a cura di un revisore contabile accreditato. Tutto appariva formalmente in regola.
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Dopo l’approvazione, il credito fiscale venne ceduto a un istituto bancario, secondo le norme in vigore, e Kaufmann poté quindi disporre della somma senza aver girato neanche un minuto del presunto film.
La Direzione Generale Cinema del Ministero ha ammesso che il credito risulta “formalmente corretto” ma ha avviato immediatamente una verifica interna. L’indagine mira a chiarire le responsabilità e valutare l’eventuale revoca del beneficio. In caso di accertata irregolarità , Kaufmann potrebbe essere escluso per cinque anni da ogni forma di contributo pubblico e segnalato alla Guardia di Finanza.
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Il ministro della Cultura Alessandro Giuli è intervenuto duramente: «Sgomento e rabbia di fronte a un sistema di finanziamenti che ha consentito leggerezze e sprechi. Non permetteremo più che questo accada».
Francis Kaufmann non è l’unico nome, quello vero, utilizzato dall’uomo arrestato. Nel corso degli accertamenti è emerso che aveva utilizzato anche gli alias Rexal Ford e Matteo Capozzi. Con quest’ultimo nome avrebbe contattato una società di noleggio barche in Sicilia mentre si trovava a Malta, cercando di entrare in Italia per eludere i controlli di frontiera.
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Il passaporto americano su cui figurava come Rexal Ford era autentico ma ottenuto, secondo gli investigatori, tramite dichiarazioni false negli Stati Uniti. Tre identità diverse, tre coperture per muoversi indisturbato tra Malta, l’Italia e la Grecia.
Il 7 giugno, nel parco romano di Villa Pamphili, venivano rinvenuti i corpi senza vita di una donna e della sua bambina. Solo giorni dopo, anche grazie alla trasmissione Chi l’ha visto?, è stato possibile identificare le vittime come Anastasia Trofimova, 28 anni, di origine russa, e Andromeda, la figlia di meno di un anno.
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L’autopsia ha stabilito che la bambina è morta per strangolamento, mentre per la madre si ipotizza il soffocamento. Kaufmann, che conviveva con loro in una condizione di apparente povertà , è stato rintracciato e arrestato il 13 giugno in Grecia, sull’isola di Skiathos.
Anastasia era arrivata in Europa nel 2023 per studiare inglese a Malta, dove aveva conosciuto Kaufmann. I due avrebbero intrapreso una relazione e viaggiato successivamente verso l’Italia. In un’email inviata alla madre il 2 giugno, Anastasia accennava a “problemi nella relazione”. Pochi giorni dopo sarebbe stata uccisa.
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La giovane madre è stata riconosciuta proprio dalla madre grazie a un tatuaggio visibile nel servizio televisivo. La storia ha suscitato commozione e indignazione, soprattutto per la sorte della piccola Andromeda.
Il caso solleva anche forti dubbi sull’operato delle forze dell’ordine. In almeno tre occasioni, tra il 20 maggio e il 5 giugno, cittadini avevano segnalato comportamenti sospetti di Kaufmann con la bambina. Tuttavia, in nessuna circostanza fu eseguito un controllo approfondito. La polizia ha avviato un’inchiesta interna per fare luce su queste mancanze.
Il giallo di Villa Pamphili non è più solo una tragica vicenda di cronaca nera, ma sta assumendo i contorni di uno scandalo politico e istituzionale. La facilità con cui un individuo ha potuto ottenere fondi pubblici sfruttando falle normative e identità false solleva interrogativi sull’efficacia dei controlli nei meccanismi di finanziamento culturale.
Con Kaufmann in attesa di estradizione, e le indagini che si allargano a livello internazionale, il caso Villa Pamphili rischia di trasformarsi in uno dei piĂą clamorosi intrecci tra crimine, frode e negligenze istituzionali degli ultimi anni in Italia.
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