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Referendum, dove quando e come si vota | Le ragioni dei sì e dei no

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Stefano Benzi

Referendum 2025: urne aperte oggi e lunedì 9 giugno per cinque quesiti su lavoro e cittadinanza. Ecco come si vota, cosa cambia in caso di vittoria del Sì o del No e le ragioni in campo. Focus anche sulle votazioni locali più importanti in corso in alcune città italiane.

Da oggi urne aperte per due giorni: domenica 8 giugno dalle 7 alle 23 e lunedì 9 giugno dalle 7 alle 15, in tutta Italia. Il Referendum abrogativo 2025 coinvolge oltre 50 milioni di aventi diritto al voto, chiamati a esprimersi su cinque quesiti, quattro dei quali riguardano il lavoro, uno invece è sulla cittadinanza.

Quasi 50 milioni di italiani sono chiamati alle urne – Credits ANSA (QNM)

Si vota nei seggi ordinari, portando con sé un documento di identità valido e la tessera elettorale. In caso di smarrimento o deterioramento della tessera, quasi tutti i Comuni sono attrezzati per rilasciarne una copia anche durante i giorni del voto, con sportelli dedicati aperti al pubblico.

Referendum: i colori delle schede

Ogni quesito è abbinato a una scheda di colore diverso, per facilitarne l’identificazione:

  • Verde: licenziamenti e contratto a tutele crescenti
  • Arancione: indennità nelle piccole imprese
  • Grigia: contratti a termine
  • Rossa: sicurezza negli appalti
  • Gialla: cittadinanza

Il quorum e la validità del Referendum

Il Referendum è abrogativo: votando Sì si cancella la norma indicata nel quesito, votando No la si mantiene. Ma attenzione: per essere valido, ogni quesito deve superare il quorum, cioè ottenere la partecipazione del 50% più uno degli aventi diritto al voto.

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Il che ha aperto un notevole dibattito tra maggioranza e opposizione che, per quanto nonostante alcune divisioni interne, è compatta sul voto e sulla partecipazione. Il presidente del consiglio Giorgia Meloni nel corso delle sue ultime dichiarazioni di venerdì aveva chiarito che avrebbe votato… “per senso civico e rispetto delle istituzioni elettorali pur non condividendo alcune chiavi di lettura sui temi del referendum. Ma la stragrande maggioranza dei partiti dell’opposizione si è espressa in toni critici, invitando di fatto all’astensione per invalidare il voto e non raggiungere il quorum.

Referendum sul contratto a tutele crescenti

Il primo quesito, su scheda verde, propone l’abrogazione del contratto a tutele crescenti, introdotto dal Jobs Act del 2015. Prima di questa riforma, i lavoratori licenziati senza giusta causa nelle aziende con più di 15 dipendenti potevano ottenere il reintegro tramite sentenza. Dal 2015, invece, è previsto un indennizzo economico calcolato in base all’anzianità.

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Se vince il Sì: si torna all’articolo 18 (versione modificata dalla legge Fornero) con reintegro nei casi di licenziamento ingiustificato.
Se vince il No o manca il quorum: resta in vigore il contratto a tutele crescenti.

Le ragioni del Sì

Per la Cgil si tratta di “ripristinare diritti fondamentali”: “Oggi un lavoratore può essere licenziato anche se un giudice dichiara il licenziamento infondato. Questo è inaccettabile.”

Le ragioni del No

Secondo i contrari, il Jobs Act ha reso più moderno e flessibile il mercato del lavoro, evitando rigidità eccessive: “Con l’articolo 18 molte imprese rinunciano ad assumere per paura delle conseguenze in caso di contenzioso.”

Favorevoli: Pd, M5S, Avs
Contrari: FdI, FI, Lega, Iv, Azione, +Europa, Noi Moderati

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Referendum sul tetto alle indennità nelle piccole imprese

Scheda arancione. Attualmente, per le aziende con meno di 15 dipendenti, un lavoratore licenziato ingiustamente può ottenere al massimo sei mensilità di risarcimento.

Se vince il Sì: il tetto viene eliminato e sarà un giudice a decidere l’ammontare del risarcimento.
Se vince il No: resta il limite attuale.

Le ragioni del Sì

“La tutela economica dev’essere adeguata e proporzionata. Non può essere una cifra fissa e irrisoria”, affermano i promotori.

Le ragioni del No

“L’incertezza giuridica e il rischio economico spingerebbero molti imprenditori a evitare assunzioni nelle microimprese”, sottolineano le sigle contrarie.

Favorevoli: Pd, M5S, Avs
Contrari: FdI, FI, Lega, Iv, Azione, +Europa, Noi Moderati

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Referendum sui contratti a termine

Scheda grigia. Oggi i contratti a termine fino a 12 mesi possono essere stipulati senza causale.

Se vince il Sì: torna l’obbligo di causale anche sotto i 12 mesi.
Se vince il No: resta la disciplina vigente.

Le ragioni del Sì

“La causale serve a limitare l’abuso dei contratti precari”, afferma la Cgil. Secondo i dati, sono oltre 2,3 milioni i lavoratori con contratti a tempo determinato.

Le ragioni del No

“Obbligare a inserire motivazioni specifiche per ogni contratto breve significa aumentare il carico burocratico e il contenzioso per le imprese.”

Favorevoli: Pd, M5S, Avs
Contrari: FdI, FI, Lega, Iv, Azione, +Europa, Noi Moderati

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Referendum sulla responsabilità negli appalti

Scheda rossa. Oggi l’impresa committente non risponde per gli infortuni causati da “rischio specifico” nell’ambito dell’appalto.

Se vince il Sì: anche il committente sarà responsabile in solido con appaltatore e subappaltatore.
Se vince il No: resta la normativa attuale.

Le ragioni del Sì

“Serve più attenzione alla sicurezza: se il committente è responsabile, eviterà di affidarsi al massimo ribasso”, dichiarano i promotori.

Le ragioni del No

“L’impresa che affida l’appalto non ha le competenze tecniche per valutare i rischi specifici dell’operatore. L’estensione della responsabilità è irragionevole.”

Favorevoli: Pd, M5S, Avs, +Europa
Contrari: FdI, FI, Lega, Iv, Azione, Noi Moderati

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Referendum sulla cittadinanza

Scheda gialla. Oggi un cittadino extracomunitario può richiedere la cittadinanza dopo 10 anni di residenza legale.

Se vince il Sì: il termine viene ridotto a 5 anni.
Se vince il No: resta il requisito dei 10 anni.

Le ragioni del Sì

“Il termine decennale discrimina chi è integrato nella società. Ridurre a 5 anni consente di partecipare alla vita pubblica con più equità”, affermano i promotori. Il tema riguarda circa 2.5 milioni di persone.

Le ragioni del No

“Il sistema attuale è già tra i più generosi d’Europa. L’Italia ha concesso nel 2024 oltre 217.000 cittadinanze, in crescita rispetto al 2023.”

Favorevoli: Pd, M5S, Avs, +Europa
Contrari: FdI, FI, Lega, Iv, Azione, Noi Moderati

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Referendum, le votazioni locali più importanti

In parallelo con i referendum, si vota anche in 32 Comuni italiani per le elezioni amministrative, con ballottaggi rilevanti in città come Taranto, Matera, Cernusco sul Naviglio, Saronno e Lamezia Terme. A Nuoro, invece, si tiene il primo turno delle elezioni per il rinnovo del consiglio comunale e l’elezione del nuovo sindaco.

Come ricorda la Redazione Roma: “L’attenzione resta alta anche per le amministrative: in molti casi si tratta di sfide decisive per il controllo locale.”

Stefano Benzi

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