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Il Napoli vince il suo quarto scudetto: meriti di Conte e rimpianti dell’Inter

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Stefano Benzi

La vittoria in casa sul Cagliari nell’ultima partita della stagione di Serie A consente al Napoli di conquistare il quarto Scudetto della sua storia. Un trionfo firmato Antonio Conte, portato in trionfo da squadra e tifosi. McTominay a Lukaku, in rete anche nella partita decisiva, eroi e protagonisti di una stagione da record.

Il Napoli è campione d’Italia per la quarta volta nella sua storia. E lo fa al termine di una stagione emozionante, giocata punto a punto contro l’Inter e risolta solo all’ultima giornata.

Il Napoli campione d’Italia, quarto titolo assoluto, il secondo in tre anni – Credits ANSA (qnm)

Il 2-0 inflitto al Cagliari nella partita decisiva al Maradona, unito alla contemporanea, inutile, vittoria dei nerazzurri sul Como, ha sancito il successo azzurro, che chiude con un solo punto di vantaggio in classifica in uno dei campionati più intensi e incerti degli ultimi anni.

Napoli campione d’Italia, quarto scudetto

Al fischio finale, dopo tanta sofferenza, il Diego Armando Maradona esplode di gioia. Antonio Conte viene portato in trionfo: è lui l’uomo simbolo di un trionfo costruito con rigore, ambizione e mentalità vincente.

Per il Napoli è il secondo titolo in tre stagioni, dopo quello vinto da Luciano Spalletti del 2022/23. Ma questo ha un sapore particolare, perché conquistato con una squadra profondamente rinnovata, un tecnico nuovo e una rincorsa che ha stupito tutti.

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L’ultimo allenatore a vincere lo Scudetto con il Napoli al debutto in panchina era stato Bigon nel 1990, ma era il Napoli di Maradona e Careca, una delle squadre più forti del mondo in quella stagione. Conte c’è riuscito, diventando il primo tecnico nato nel Sud Italia a guidare il Napoli a un titolo. Conte è anche il primo allenatore a vincere almeno uno scudetto con tre squadre diverse.

Napoli e Conte: il quarto Scudetto degli azzurri

L’obiettivo di Antonio Conte all’inizio della stagione era molto meno ambizioso: riportare il Napoli in Champions League. “Lo Scudetto poteva essere la ciliegina, ma a noi interessava solo una fetta di torta” aveva dichiarato Conte alcune settimane fa. Anche perché il decimo posto della passata stagione, con la squadra fuori dalle Coppe, rendeva il tricolore un autentico miraggio. E invece, passo dopo passo, gli azzurri hanno costruito una stagione solida, concreta e vincente.

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Il 2-0 al Cagliari, firmato da McTominay e Lukaku, è la sintesi perfetta di questa stagione: due uomini chiave, due acquisti fortissimamente voluti da Conte, decisivi anche nella partita più importante a ripagare ogni scelta tecnica dell’allenatore.

Conte e i numeri del suo capolavoro

“È stata la sfida più difficile e stimolante della mia carriera – ha ammesso Conte a fine gara, visibilmente emozionato – siamo partiti tra mille difficoltà. Ma questi ragazzi hanno fatto qualcosa di straordinario”.

Per Antonio Conte si tratta del quinto Scudetto personale in Serie A, il primo con il Napoli dopo quelli ottenuti con Juventus (tre) e Inter (uno). E come nel suo primo trionfo con la Juve, anche questa volta Conte si è imposto senza impegni europei.

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“Senza le coppe ho più tempo per lavorare: questo fa la differenza” ha dichiarato il tecnico. Il Napoli è diventato così la prima squadra a vincere il campionato dopo aver chiuso al decimo posto l’anno precedente. Mai nessuno ci era riuscito da quando la Serie A è a 20 squadre.

Napoli e Conte: difesa d’acciaio e palle inattive

Tra i segreti del successo partenopeo c’è sicuramente l’attenzione alla fase difensiva. Il Napoli è la squadra che ha subito meno gol in Serie A (27) e che ha collezionato più clean sheets (19) nei cinque principali campionati europei.

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Un altro primato riguarda i gol subiti da palla inattiva: solo quattro in tutta la stagione, nessuno da corner. Una statistica che certifica la solidità della squadra. “La difesa è sempre la base di ogni mio lavoro”, ha spiegato Conte.

Lukaku e McTominay: leader in campo

Romelu Lukaku ha concluso la stagione con 14 gol e 10 assist: è l’unico in Serie A ad aver raggiunto la doppia cifra in entrambe le voci: il tutto in una stagione comunque non facile, iniziata con qualche perplessità… “Con Conte qui, ci ho creduto fin dall’inizio”, ha dichiarato l’attaccante belga, già campione insieme al suo tecnico con l’Inter.

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Ma il simbolo di questa stagione resta Scott McTominay: 12 reti da centrocampista, 8 delle quali a sbloccare risultato. “Ha avuto un impatto devastante. Solo un club come il Manchester United poteva lasciarlo andare così”, ha detto Conte, togliendosi un sassolino non da poco nei confronti dei Red Devils, club che non ha mai amato.

I protagonisti della cavalcata tricolore

Accanto ai due top player, altri hanno brillato risultando in qualche modo decisivi in un  titolo che molti hanno ribattezzato ‘lo scudetto degli outsider’. Raspadori ha segnato sei gol decisivi, Politano e Di Lorenzo hanno garantito continuità. In totale, dodici giocatori della rosa erano già presenti nel Napoli campione nel 2023: Meret, Juan Jesus, Rrahmani, Olivera, Lobotka, Anguissa, Zerbin, Kvaratskhelia – che però ha lasciato a metà stagione –  Politano, Raspadori, Simeone e Di Lorenzo.

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“Il mister ha detto che il merito è dei ragazzi, ma è soprattutto merito suo. Solo lui poteva riportarci in alto così in fretta“, ha dichiarato il capitano Di Lorenzo. “L’ultima settimana è stata piena d’ansia, ma grazie ai tifosi non potevamo che vincere”, ha aggiunto Politano.

Napoli, Conte e lo scudetto: i record e il futuro

Il Napoli è ora la squadra con più Scudetti tra quelle del centro-sud Italia (quattro) staccando Roma e Lazio. E per la prima volta ha vinto due titoli nel giro di tre stagioni: “Abbiamo fatto qualcosa di incredibile”, ha commentato Conte. Sul cui futuro restano punti interrogativi.

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Il presidente De Laurentiis a botta calda nel pieno della festa scudetto che impazzava tra stadio e città ha affermato…. “Vorrei che Conte restasse, ma non si può obbligare nessuno”. L’allenatore dal canto suo ha glissato e preso tempo: “Oggi è tempo di festeggiare. Il resto lo vedremo più avanti”.

Conte e De Laurentiis: due vincenti, ma con visioni diverse

Il tecnico ha lasciato intendere che questa potrebbe essere la sua unica stagione in azzurro: “Ci stiamo godendo tutto, con il presidente ho un ottimo rapporto. Abbiamo avuto la possibilità di conoscerci quest’anno. Stiamo festeggiando insieme, siamo due vincenti, forse in maniera diversa ma siamo comunque due vincenti”.

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Parole evidenziano un rapporto professionale positivo ma anche caratterizzato da molte differenze di vedute tra l’allenatore e il presidente Aurelio De Laurentiis.

Conte ha inoltre sottolineato le difficoltà affrontate durante la stagione, definendo la vittoria dello Scudetto come “il più inaspettato, difficile, stimolante come sfida”

Il futuro di Conte: tra incertezze e desideri

Il presidente De Laurentiis ha espresso il desiderio di continuare la collaborazione con Conte, quasi mettendolo davanti a una sfida: “Mi piacerebbe vedere cosa è in grado di farci fare in Champions League. Ma…aspettiamo. Gli allenatori hanno una loro personalità che va rispettata e non bisogna mai obbligarli anche se esistono dei contratti di ferro. Tuttavia Napoli è Napoli e merita rispetto. Se uno vuole mettersi a disposizione in maniera straordinaria come ha fatto quest’anno, allora Welcome. Siamo tutti pronti a seguirlo come il nostro condottiero”.

Tre anni di contratto

Va tuttavia sottolineato che Conte ha ancora tre anni di contratto anche se De Laurentiis, così com’era accaduto in passato per diversi altri tecnici, Spalletti incluso, non sembra avere alcuna intenzione di costringerlo a rimanere.

“Conte ha tre anni di contratto, se vuol restare in maniera felice e andare alla conquista della Champions League che è una delle cose che coronerebbe la sua carriera, noi siamo pronti ad assisterlo come si deve. Se poi il suo richiamo fosse da qualche parte io non voglio costringere nessuno!” chiosa il presidente. Che di fatto lascia la decisione in mano all’allenatore.

Stefano Benzi

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