Alla vigilia di Barcellona-Inter, Inzaghi ritrova la Thu-La e punta tutto sull’orgoglio nerazzurro per la semifinale. Intanto, Dembélé e Donnarumma piegano l’Arsenal e avvicinano il PSG alla finale.
L’Inter arriva a Barcellona ferita ma non rassegnata. Le tre sconfitte consecutive sofferte tra campionato e Coppa Italia hanno certamente lasciato strascichi, soprattutto di carattere emotivo su una squadra evidentemente non nel suo momento migliore neppure dal punto di vista atletico.
La squadra arriva stremata al termine di un mese pesantissimo. Ma deve gettare il cuore al di là dell’ostacolo. Un ostacolo bello grosso…
Simone Inzaghi è convinto che questa semifinale possa cambiare di nuovo tutto. Ritrovare Marcus Thuram e riproporre la Thu-La dal primo minuto è la prima buona notizia, anche se il francese non ha i 90 minuti nelle gambe. L’Inter si affiderà ai titolari, alla sua struttura consolidata, al suo gioco ormai rodato: non è il momento delle prove.
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“Abbiamo fatto qualcosa di straordinario in questi quattro anni, le difficoltà di quest’ultima settimana non possono cancellare nulla di quanto abbiamo concretizzato – ha detto Simone Inzaghi in conferenza stampa – siamo tra le migliori quattro squadre d’Europa, e ci apprestiamo a sfidare i migliori con entusiasmo”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Lautaro Martinez: “Non siamo abituati a perdere, ma il gruppo è unito: le difficoltà come sempre sapranno rafforzarci. Abbiamo l’ambizione di giocare un’altra finale e sappiamo di potercela fare”.
Quella tra nerazzurri e blaugrana, con una statistica di precedenti leggermente favorevole ai padroni di casa che di sei partite in casa con l’Inter ne hanno vinte cinque e pareggiata una sola, sarà una sfida ad altissima intensità.
Chiamata a una riconferma la fase difensiva nerazzurra – fino a questo momento tra i reparti più solidi della stagione a livello europeo. Una difesa che ha concesso pochissimo, e che ora dovrà contenere una squadra che segna più di tre gol a partita in Champions e ha chiuso imbattuta tutte le gare giocate in casa fino a oggi.
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Un rischio apparentemente enorme, ma l’Inter ha spesso dato il meglio nelle difficoltà. L’ultima volta che affrontò il Barça in una semifinale europea, finì in gloria. Passaggio alla finale che poi l’Inter vinse: era la stagione di Mourinho e del triplete. Inzaghi sa che il triplete è impossibile…. Ma non avrebbe alcun problema ad accontentarsi di un trofeo sfiorato nella finale contro il Manchester City e ancora una volta vicinissimo.
BARCELLONA (4-2-1-3) – Szczesny; Koundé, Cubarsí, Iñigo Martínez, Gerard Martín; de Jong, Pedri; Fermín López; Yamal, Ferrán Torres, Raphinha. Allenatore Hans-Dieter Flick
Arbitra il francese Clement Turpin, coadiuvato dai guardalinee Danos e Pages, quarto uomo Letexier, VAR Brisard e Delajod.
Nell’altra semifinale, il Paris Saint-Germain fa un passo deciso verso la finale vincendo a Londra. L’1-0 sul campo dell’Arsenal è pesante, perché consente alla squadra di Luis Enrique di giocarsi il ritorno con due risultati su tre e una fiducia ritrovata. È ancora Ousmane Dembélé l’uomo della provvidenza: dopo quattro minuti sblocca la partita con un sinistro potente che bacia il palo e si insacca. Ma il vero protagonista è ancora una volta Gianluigi Donnarumma.
Il portiere azzurro salva almeno tre volte il risultato, su Martinelli e Trossard, con interventi di puro istinto.
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Il PSG però spreca anche l’occasione di chiuderla: Barcola si divora il 2-0, Ramos coglie una traversa e Joao Neves calcia alto a porta spalancata. Inutile l’assedio dell’Arsenal che ci prova con orgoglio fino all’ultimo istante senza tuttavia riuscire mai a rendersi davvero concreto in zona gol. Mission impossible ora pe rla squadra di Arteta che dovrà ora ribaltare tutto al Parco dei Principi tra sette giorni.
4’ Dembélé (PSG)
Arsenal (4-3-3) – Raya; Timber (83’ White), Saliba, Kiwior, Lewis-Skelly; Odegaard (90’ Nwaneri), Rice, Merino; Saka, Trossard, Martinelli. Allenatore Mikel Arteta.
PSG (4-3-3) – Donnarumma; Hakimi, Marquinhos, Pacho, Nuno Mendes; Ruiz, Vitinha, Joao Neves (89’ Zaire-Emery); Doué (76’ Ramos), Dembélé (70’ Barcola), Kvaratskhelia. Allenatore Luis Enrique.
Arbitro – Slavko Vincic (Slovenia)
Ammoniti – Trossard, Saka (A); Hakimi, Joao Neves (P)
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