Reddito di Cittadinanza sospeso, cosa fare

Ci sono novità sul Reddito di Cittadinanza sospeso dopo le novità introdotte dal Governo Meloni, vediamo le modifiche e cosa fare.

Il 27 luglio è stata la data dell’ultima rata del Reddito di Cittadinanza per migliaia di famiglie che beneficiavano dell’assegno. Infatti con il 31 luglio 2023 entra in vigore ufficialmente lo stop con le modifiche volute dal Governo Meloni. Con il mese di agosto una serie di persone che percepivano l’assegno del Reddito di Cittadinanza non lo riceveranno più. Cosa bisogna fare?

Reddito di cittadinanza sospeso
Reddito di cittadinanza sospeso, cosa fare – qnm.it

Se hai ricevuto un sms dall’Inps che ti comunica che il Reddito di Cittadinanza è sospeso a partire da agosto vuol dire che fai parte dei cosiddetti occupabili e che quindi non hai più diritto all’assegno. Cosa significa tutto questo e cosa devi fare?

Cosa fare se ti hanno sospeso il Reddito di Cittadinanza

Se ti hanno sospeso il Reddito di Cittadinanza vuol dire che non hai più diritto a percepirlo in base alle nuove regole volute dal Governo Meloni. Cioè vuol dire che all’interno del tuo nucleo familiare non ci sono componenti disabili, minori o over 65 e che tu hai la possibilità (anche se solo teorica) di lavorare.

stop reddito cittadinanza
Stop al Reddito di Cittadinanza – qnm.it

Non c’è niente da fare, sei considerato occupabile e quindi non in diritto di avere un sussidio. Sei occupabile se hai determinate caratteristiche, cioè se sei una persona di età compresa tra 18 e 59 anni non portatore di disabilità e senza figli minori.

Ti hanno sospeso il beneficio perché sono trascorsi i sette mesi massimi previsti dalla nuova normativa. Infatti i beneficiari del RdC lo percepivano prima del 31 dicembre 2022 hanno esaurito i mesi disponibili per l’erogazione, dato che per il 2023 il sussidio poteva essere pagato per 7 mesi al massimo. Quindi c’è lo stop ad agosto.

Nei casi in cui è ancora attivo il RdC, l’INPS ricorda che i giovani tra 18 e 29 anni che sono all’interno di nuclei familiari che percepiscono il RdC e che hanno lasciato la scuola prima dei 16 anni, non avranno diritto alla propria quota del RdC in caso di mancata frequenza di percorsi funzionali all’adempimento dell’obbligo di istruzione.

I soggetti tra 18 e 65 anni hanno l’obbligo di sei mesi di formazione pena decadimento del sussidio. Per i percettori occupabili l’assegno decade dopo il rifiuto della prima offerta di lavoro congrua.

Ad ogni modo il RdC terminerà per tutti il 31 dicembre 2023, ed entrerà in vigore l’Assegno di Inclusione dal 1° gennaio 2024. Da questa data le regole per chi ha diritto cambiano. In particolare le famiglie con figli minori, con persone con disabilità e persone di almeno 60 anni, riceveranno il nuovo assegno di inclusione, con importi non inferiori a 480 euro mensili, sempre erogati dall’INPS.

Per gli altri ci sono una serie di criteri per l’accesso come ad esempio l’ISEE non superiore a euro 9.360.

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