SexyCyborg, l’hacker più sensuale del mondo

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Il suo nome è SexyCyborg, sul web e sui social sta spopolando per il suo modo di unire le sue conoscenze informatiche e la tecnologia più all’avanguardia con una buona dose di sensualità: non a caso le sue creazioni in 3D sono diventate virali e lei, un giovane scricciolo cinese tutta-tette è diventata una vera icona cyberpunk in salsa femminista, che non bada alle critiche. In fondo il suo scopo è darsi in pieno allo spionaggio industriale, incarnando la nuova Mata Hari versione 2.0. E per questo è pronta a tutto…

L’hacker più sexy del mondo sostiene di poter attaccare le multinazionali usando le tette”, si leggeva sul Mirror che si è occupato di lei, una giovane sviluppatrice cresciuta a pane e informatica a Shenzhen, in Cina, e che recentemente ha attirato le attenzioni in Rete su di se’ dopo la realizzazione di un prototipo di un paio di scarpe col tacco stampate in 3D, capaci di contenere router WIFI, keylogger USB (con cui captare password di ogni tipo), cavi vari e altri arnesi utili (come cacciaviti). In precedenza aveva realizzato una gonna LED, ma come dice lei stessa ”Su internet ha girato un sacco, soprattutto grazie alle mie tette. Le mie competenze all’epoca erano piuttosto basilari e la gonna era molto semplice”. I progetti successivi? ”Cose molto semplici che con un po’ di pazienza e una connessione a Internet chiunque è in grado di fare, presentate con i miei vestitini appariscenti per ottenere più visibilità e farmi qualche risata”, ha confessato la ragazza.

Intanto il successo la sta portando lontano. Il suo nome su Imgur è proprio SexyCyborg, lei è un ingegnere, una vera geek dei nostri tempi. La sua missione è promuovere il ruolo delle donne nell’ambito della tecnologia: ”Ricordatevi ragazze, se volete diventare delle maker, destreggiarvi nella programmazione o costruire hardware, pensate: se può farlo una ragazza con il mio aspetto, quanto può essere difficile?”, dice esortando le ragazze appassionate di tecnologia a seguire il suo esempio e avere più fiducia in se stesse. ”Sto facendo quello che posso per incoraggiare le donne a interessarsi al mondo della tecnologia, promuovere l’open-source e raccontare la mia vita e la Cina dal punto di vista di una giovane donna”.

Forse è proprio finito il tempo in cui per fare spionaggio bastava solo indossare un abito da sera con un profondo decollete, ballare lascivamente reggendo un bicchiere di champagne in mano e ammiccare verso lo 007 di turno. Ormai è tempo di realtà virtuale, di tecnologia indossabile e di programmatrici donne alle prese con le startup del futuro.
 

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