Lingerie Football League: mischie da capogiro [FOTO e VIDEO]

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Una disciplina unica nel suo genere che sta collezionando proseliti in tutto il mondo e mietendo “vittime” già da qualche anno. Non ci sono altre definizioni per inquadrare il Football in lingerie, una moda tutta Made in Usa che promette di sbarcare in altri paesi e diventare uno sport di punta. E’ un’attività agonistica in tutto e per tutto, c’è un regolamento da rispettare, un match da giocare, un campionato da vincere, una coppa da sollevare al cielo, ciò che si discosta dalla normalità è la mise delle giocatori chiamate a correre, strattonarsi e contendersi il pallone, atlete bellissime vestite da una divisa essenziale e minimalista.

Giocatrici in mutandine e reggiseno
Parliamo di football americano, ma a differenza del fratello maggiore, il Football in lingerie attrae il tifoso per l’avvenenza mozzafiato delle giocatrici munite solo di reggiseno e mutandine oltre all’equipaggiamento d’ordinanza composto da un caschetto simile a quello utilizzato nell’hockey sul ghiaccio e le protezioni per spalle, gomiti e ginocchi. Nato nel 2004, quest’attività agonistica a stelle e a strisce ha riscosso immediatamente successo e raccolto consensi, non fatichiamo ad immaginare i motivi. Otto anni fa le squadre partecipanti erano solo 2, la stagione successiva il numero fu incrementato a 4 formazioni, sufficiente per dare vita alla Football Lingerie League. I sorrisi si sprecano, ma le atlete non vogliono sentire parlare di sport minore o peggio di pseudosport. Durante un match si assistono a tutti i colpi e schemi tecnici del vero football, dai tackle a placcaggi stretti e touchdown, le statuarie giocatrici non si risparmiano sembrano anche molto concentrate, cosa che non si può dire per il pubblico maschile distratto da cotanta bellezza e procacità.

Negli Usa sono diventate icone popolari
Dopo tre anni di assenza dovuta a cancellazione la LFL è tornata in auge, nella stagione 2011-2012 il campionato ha visto competere ben 12 squadre. Anche i nomi sono particolari e evocano immagini molto suggestive: iscritti al campionato troviamo club come Dallas Desire, Miami Caliente, San Diego Seduction, Las Vegas Sin, Minnesota Valkyrie e Toronto Triumph, un nome un programma. Che dietro la LFL ci sia già un business ben strutturato e un giro di soldi imponente lo dimostra il fatto che anche il Canada ha deciso di aprire le porte alla nuova disciplina. Le atlete sono diventate in breve tempo star nazionali, hanno contratti con sponsor di spessore, sono richiestissime per girare spot pubblicitari, si sono fatte immortalare in scatti bollenti finiti su alcuni calendari e riempiono gli stadi ad ogni appuntamento, insomma un trionfo su tutta la linea.

Le critiche
Non sono mancate critiche roventi, soprattutto agli albori, quando il sexy football era più che una semplice provocazione. L’idea di lanciare la LFL ha mandato su tutte le furie i movimenti femministi che non hanno esitato a gettare fango sullo sport, etichettandolo come un affronto bello e buono e gettando fango sulle giocatrici definite dilettanti. Passata la burrasca, la LFL è ora apprezzata senza destare troppo scalpore e chissà se presto non entrerà a far parte anche della lista di discipline olimpiche.