[multipage]
Oggi parliamo degli epic fail più clamorosi delle case automobilistiche. In realtà quando si parla di campagne di richiamo non sempre c’è una visione univoca dell’accaduto. C’è chi può apprezzare la premurosità dell’azienda, che si occupa di spendere denaro e risorse per sistemare delle vetture oramai già vendute, oppure c’è chi rimane particolarmente deluso che la propria vettura abbia un difetto e che sia necessario un richiamo. Ad ogni modo i richiami sono fondamentali per garantire la sicurezza ed il corretto funzionamento delle auto in circolazione. Resta il fatto che nel corso degli ultimi anni molti grandi costruttori siano inciampati in veri e propri epic fail. Andiamo a ricordare i più celebri.
[/multipage]
[multipage] Lo scandalo volkswagen e le emissioni truccate
È la notizia del momento il caso Volkswagen. Al momento non sappiamo ancora come andrà a finire: ci sarà una multa? Ci sarà una mega campagna di richiamo? Probabilmente la risposta è sì ad entrambe le domande. Quello che è certo è che il gruppo VW abbia usato una centralina che falsificava i dati di emissioni nocive dei motori turbodiesel TDI. Pare che siano coinvolte 11 milioni di vetture, non solo a marchio Volkswagen, ma dell’intero gruppo.
[/multipage]
[multipage]Il caso Toyota
Tornando indietro di qualche anno, un altro caso che fece davvero tanto rumore fu quello della campagna di richiamo di milioni e milioni di Toyota. Tra il 2009 e il 2010 il colosso giapponese ha richiamato oltre 7 milioni di autovetture per problemi relativi ai pedali. Cosa succedeva? Poteva capitare che il tappetino incastrasse i pedali, creando un’involontaria accelerazione del mezzo. In altri casi ci sono stati dei problemi veri e propri al pedale dell’acceleratore e ci fu anche una campagna di richiamo, sempre nel 2010, per il controllo dell’impianto frenante delle vetture ibride Toyota.
[/multipage]
[multipage]Il caso General Motors
Gravissimo anche quanto successo alle vetture del gruppo General Motors. Era iniziato come un richiamo di 800.000 vetture nel 2014, ma poi si è esteso ad oltre 30 milioni di macchine. Per un problema al blocchetto d’accensione, le vetture dell’azienda americana potevano spegnersi durante la marcia, causando la mancata apertura degli airbag in caso di incidente. La casa ha dovuto non solo richiamare tantissime vetture, ma in più ha dovuto anche risarcire le famiglie delle 124 vittime decedute a causa di questo difetto. E la cosa grave è che la GM era a conoscenza del problema da almeno una decina di anni prima della campagna di richiamo. Il tutto è costato anche una multa di 900 milioni di dollari.
[/multipage]