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Camila Vallejo è tornata. Chi lo ha detto che l’attivismo politico sia “roba” da uomini? La storia passata è ricca di donne che hanno combattuto (spesso anche nel vero senso della parola) per i diritti civili e per le cause più buone e giuste. Quando queste donne uniscono un aspetto attraente alle indubbie capacità intellettive, poi, risultano assolutamente irresistibili, come nel caso della studentessa cilena Camila Vallejo, ormai famosa in tutto il mondo.
Per chi non sapesse di cosa stiamo parlando, raccontiamo allora chi è Camila Vallejo. Classe 1988, questa studentessa è figlia di imprenditori cileni famosi per aver fatto parte delle proteste degli anni ’70. Sulle orme dei genitori, Camila è salita alla ribalta nel 2011, imponendosi in breve tempo tra i leader del movimento di protesta contro la presidenza di Sebastián Piñera. Attivista fin dal 2006, Camila in breve tempo è diventata un caso mediatico.
Militante della Juventudes Comunistas de Chile, ala giovanile del Partito comunista cileno, Camila Vallejo è stata la seconda donna chiamata a occupare la presidenza della federazione nella storia dell’organizzazione, dopo Marisol Prado(1997 – 1998). Per la sua bravura nel dare voce alle esigenze del popolo cileno, è stata inserita dalla rivista americana Newsweek tra le “150 Fearless Women” (donne senza paura), ma questa sua vita da pasionaria ha attirato le critiche e le minacce di molti.
Incredibile ma vero, le minacce più aperte sono arrivate proprio dagli ambienti istituzionali. Basti pensare che Tatiana Acuña Selles, alta funzionaria del Ministero cileno della Cultura, in un post su Twitter si è riferita a lei ripescando una frase pronunciata da Augusto Pinochet nel 1973 all’indirizzo di Salvador Allende: “se mata la perra y se acaba la leva”, che sta per “si ammazza la cagna e ci si sbarazza della figliata”. Dal 2011 vive sotto scorta per volere della Corte di Giustizia, ma questo non ha frenato la sua voglia di parlare.
Anzi, ha rilanciato portando il verbo della rivoluzione fuori dai confini cileni. Proprio in questi giorni si è infatti recata in Messico per la manifestazione #Yosoy132, appuntamento organizzato dal movimento studentesco. Camila è stata una delle personalità più applaudite, e ancora una volta ne ha approfittato per arringare la folla parlando dell’importanza di unificare i movimenti sociali dell’America Latina: “Sono con i giovani messicani perché le grandi trasformazioni sociali dipendono da chi è pronto a combattere tutti i giorni”. Giovane, passionale e bella. Per molti la donna ideale, come dimostra la sua fama su Internet.
Foto AP/LaPresse