In realtà si tratta solo di una conferma ufficiale di quanto già circolato nelle scorse settimane. Il prossimo venerdì 27 luglio sono entrati in funzione i nuovi autovelox del sistema Vergilius. Si tratta di una innovazione che potrebbe essere la chiave di volta per sanzionare gli automobilisti davvero indisciplinati e quelli che mettono a repentaglio la sicurezza propria e degli altri.
I nuovi autovelox del sistema Vergilius sono, a prima vista, piuttosto simili ai Tutor autostradali, ma rispetto a questi ultimi, oltre a rilevare la velocità media su determinati tratti di strada, riescono anche a rilevare quella istantanea. Un parametro molto importante per valutare concretamente l’azione dell’automobilista.
Utilizzato in collaborazione tra Anas e Polizia Stradale, Vergilius non verrà attivato sulla rete autostradale come si potrebbe immaginare ma, piuttosto, in tre punti critici delle statali italiane.
Stiamo parlando, per chi non lo sapesse, della SS1 Aurelia ai chilometri 11+950, 15+700 e 23+500, della SS7 quarter Domitiana ai km 44+500 e 54+300 e della SS309 Romea km 1+680 e 7+080.
Alcuni potrebbero pensare che si tratti di un nuovo sistema realizzato al fine di fare cassa. In realtà, questa tecnologia serve ad altro. Precisando che i proventi delle contravvenzioni andranno direttamente allo Stato e non ai comuni interessati, l’idea di base è quella di limitare il numero di incidenti che non è attualmente affatto trascurabile. Molti sono poi quelli dall’esito mortale.
Da quanto riferito direttamente dalla Polizia Stradale, le vittime sulla strada sono, mediamente, 10 al giorno, un numero molto importante che va contrastato assolutamente. L’utilizzo dei Tutor autostradali hanno finora portato ad una diminuzione del 19% degli incidenti ed al dimezzamento di quelli mortali.
Sulla rete italiana, attualmente in tutto sono 318 e coprono 2900 km di rete sui quasi 7000 complessivi insieme ad altri apparecchi come Telelaser e ProVida.
Il sistema Vergilius ha anche un altro vantaggio perché permetterà di destinare le pattuglie di polizia a tutte quelle operazioni che non possono essere delegate alla tecnologia. Ad esempio, le verifiche sulle condizioni psico-fisiche dei conducenti, i controlli sull’efficienza dei veicoli, nonché l’attività di soccorso e di rilievo dei sinistri stradali.
Sembra retorica ma è anche vero che, talvolta, se non spesso, alcuni incidenti, anche dall’esito mortale, potrebbero essere evitati con una sana dose di prudenza. Non è una novità che molte stragi sono causate da imperizia, stato psicofisico alterato o distrazione.