Alessia Filippi dice addio al nuoto con polemica

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Alessia Filippi dice addio al nuoto a soli 25 anni non senza una vena di polemica nei confronti delle Fiamme Gialle e dell’ex team Aurelia. La nuotatrice saluta con un palmares eccezionale con un oro mondiale nei 1500 stile libero nella sua Roma 2009, un bronzo sugli 800 nella stessa edizione ed un argento sempre nei 1500 alle Olimpiadi di Pechino 2008. La decisione dopo 3 anni d’inferno in cui è stata più lontana dalle piscine a curarsi dai continui infortuni. L’ultima apparizione alle Olimpiadi di Londra 2012 dove si era qualificata nei 200 dorso, uscendo però in batteria.

La decisione
Le parole di Alessia non lasciano spazio ai dubbi: “È una scelta difficile sono in questo mondo da sempre e questo sport è la mia vita. Purtroppo il momento di dire basta è arrivato e mi spiace dover prendere atto che la decisione non dipenda solo da me. Nell’ultimo anno ero tornata a gareggiare come civile per le Fiamme Gialle. Sono stati mesi per me fantastici, riuscendo ad ottenere la qualificazione olimpica a marzo. Evidentemente non è bastato per rientrare nei loro piani futuri. Mi è crollato il mondo addosso. A 25 anni nel nuoto rischi di essere andato e adesso la ragazza si deve reinventare un futuro.

Il futuro è già oggi
La Filippi nonostante la delusione cocente non si scompone ed è già pronto ad affrontare la sua nuova fuori dal mondo dello sport: “Ora bisogna guardare avanti. Per me comincia una vita nuova, dove continuerò a nuotare, anche se per puro piacere e dove cercherò di trasmettere quei valori che mi ha insegnato lo sport condividendoli con le persone care e colleghi futuri“. C’è una vena di tristezza in questo addio, similmente ad un altro sfogo vip, quello della pallavolista Francesca Piccinini contro la Nazionale italiana. A soli 3 anni dalla sua gioia più grande e con alle spalle anche una partecipazione a Ballando con le stelle, la Filippi si ritrova fuori vasca con un contenzioso aperto nei confronti della sua ex società, l’Aurelia, a cui chiede un maxi-risarcimento di 120.000 euro. Un finale indegno per una carriera eccezionale, accostata per un certo periodo alla regina del nuoto italiano, Federica Pellegrini.