Questa raccolta delle più belle frasi di Tomas Milian, il grande Er Monnezza dei film polizieschi anni ’70, vuole essere un omaggio e un saluto a uno dei più atipici e affascinanti personaggi del cinema italiano. Il leggendario attore italo-cubano si è spento a Miami a 84 anni, lasciando dietro di sé una lunga e prestigiosa carriera di successi vissuti nel periodo aureo del cinema del Belpaese.
La vita Tomas Milian
Nato nel 1933 nel piccolo borgo di Marianao alla periferia de L’Avana, dopo un’infanzia difficile (il padre generale si suiciderà davanti ai suoi occhi) decide di seguire la vocazione artistica andando a studiare in Florida, dove il suo grezzo talento non passa inosservato. La tappa successiva, all’inizio degli anni ’50, è proprio l’Italia della dolce vita e dei grandi nomi del cinema nostrano, mostri sacri coi quali Milian lavorò per decenni: Visconti, Pasolini, Zeffirelli, Bolognini, Bertolucci e Sollima giusto per citarne qualcuno.
I film polizieschi anni ’70 e la fama internazionale
Esordì quindi negli anni ’70 nel genere poliziottesco, dove grazie alla sua estrosa e vibrante recitazione riuscì in breve tempo a diventare un’icona internazionale. In una carriera di oltre 50 anni e con oltre 100 film all’attivo Milian vanta infatti un curriculum davvero notevole per collaborazioni e impatto, anche se le sue interpretazioni più riuscite rimangono comunque quelle del ladruncolo di borgata Er Monnezza e del rude maresciallo Nico Giraldi. Uomo colto e di mentalità aperta, dichiarato bisessuale e mirabolante attore, poliziotto e criminale, Tomas Milian è stato tante cose, ma indubbiamente tra i morti famosi del 2017 verrà ricordato prima di tutto come un grande del cinema.
Le più belle frasi di Tomas Milian
E dal calcio alla politica, ecco le sue più belle citazioni:
- Tifo pure per la Roma perché Er Monnezza doveva essere romanista.
- Vengo dall’Actors Studio: io non recito, non inganno il pubblico. Mi identifico nei personaggi. Oggi come allora vivo come loro, sono loro.
- Ho sempre rispettato il valore dello sceneggiatore, ma girando a Roma, usare le frasi che avrebbero detto i veri romani, per me era troppo importante. Modificare il copione mi sembrava naturale.
- Sono un figlio di mignotta, magari un furbo, ma ho un difetto. Credo a tutto, non dubito di niente e mi fido dell’istinto.
- Una sera incontro Marilyn Monroe, mi presento, vedo che si mette il cappotto. Azzardo: “Sei di corsa?”. E lei: ” Vado a prendere un caffè”. Mi offro, le porto un espresso, diventiamo amici.
- Sono sempre stato comunista. Il cuore a sinistra e il portafogli a destra.