Tra decine di cover band e imitazioni, a Londra va in scena da cinque anni un Musical che ripercorre la vita e la carriera artistica di Tina Turner
Il mondo pullula di cover e tribute band, cloni di originali che sono difficili, se non impossibili, da rivedere dal vivo. A testimonianza del fatto che nella musica, forse nel mondo dello spettacolo in genere il pubblico continua a cercare i modelli più che gli interpreti, l’esempio di Tina Turner è davvero significativo.

A distanza di pochi giorni dalla Festa della donna, una scadenza annuale che rivendica l’autodeterminazione del genere femminile e la sua più autentica affermazione, Tina Turner si conferma un mito, un’icona di valore assoluto. Mettiamo un attimo da parte i dischi venduti (200 milioni), gli spettacoli straordinari, le incredibili collaborazioni con Mick Jagger, David Bowie, Elton John, Bryan Adams.
La vita di Tina Turner è stata una formidabile storia. Che è già diventata film, quando il ruolo della cantante andò a una straordinaria Angela Bassett (candidata all’Oscar come miglior interprete per quel film).
Da Anna Mae Bullock a Tina Turner
Una vita di soprusi e violenze subite, di incomprensioni tremende con la famiglia di origine e che è cambiata solo quando questa donna reagendo alle botte, alle vessazioni, ai soldi rubati, ha preso in mano la sua vita. “Finalmente sono ricca davvero…” disse Tina compiendo 60 anni.
Ma fino ad allora aveva fatto guadagnare l’ex marito, Ike Turner e una schiera di produttori e agenti che con lei si erano riempiti le tasche. Lasciandola ferita e scalza fuori da un albergo di Dallas poco lontano da dove avrebbe dovuto suonare con meno di due dollari in mano… “se mi date una camera vi giuro che vi ripagherò” disse al receptionist che la accolse ferita, tremante e sanguinante dopo che il marito le aveva spaccato una lampada in faccia.
Una seconda e terza vita
Il resto è storia. Il Musical “Tina”, centinaia di repliche all’Aldwych Theater di Londra, sempre pieno tutte le sere, non è l’esibizione di una cover e nemmeno di una tribute band. Racconta la narrativa, molto cruda e drammatica, della vita di Anna Mae Bullock, prima che diventasse Tina Turner. Ma anche quella vissuta dopo il divorzio, nel 1976. Ricostruita molto rispettosamente da un cast mostruoso. Anna Mae viene raccontata da bambina quando canta in chiesa a Nutbush, Tennessee. Quindi attraverso le molte fasi di una vita che ne vale tre o quattro. L’ultima è la migliore.
Restituendo a calci al marito le botte subite, l’unico momento in cui il pubblico si alza in piedi e applaude a scena aperta senza che ci sia una canzone, Tina ritrova se stessa. E a Londra, lentamente, si ricostruisce con musicisti come Martyn Ware degli Heaven 17 e Terry Britten che per lei scrive e arrangia capolavori come What’s love got to do with it e la meravigliosa Private Dancer. C’è molta recitazione in una storia ricostruita in modo rispettoso anche nel suo dramma.
Tina Turner oggi
Ma alla fine c’è soprattutto la musica. E quando dal palco, fino a quel momento nascosta, emerge una band di una dozzina di elementi, il pubblico è trascinato in un clima da concerto che purtroppo Tina, 83 anni e sofferente dopo un gravissimo attacco cardiaco e due tumori, non è più in grado di offrire. Ma del quale è sicuramente orgogliosa.
É stata lei a volere e produrre il musical, in replica da ormai cinque anni, curandone ogni aspetto editoriale e artistico. La leggenda racconta che quando Tina vide una Angela Bassett intimorita e preoccupata esibirsi davanti alla cinepresa nei suoi panni abbia detto… “brava la stronzetta… mi assomiglia pure troppo”.
Chissà che cosa direbbe di Elesha Paul Moses, una delle due attrici che nel doppio cast che si alterna tra le molte repliche, la interpreta per quasi tre ore. Mostruosa. Straordinaria. A tratti davvero identica…
Molti tra il pubblico non hanno visto e non vedranno mai Tina Turner. Alcuni non hanno visto nemmeno il film con Angela Bassett, pubblicato ormai trent’anni fa. Moltissimi nemmeno conoscono la sua storia. E peccato che il musical si fermi a Londra, e non si muova da lì da cinque anni. Chi vuole rendere omaggio a una storia davvero emozionante e a un’artista straordinaria dovrà farsene una ragione e andare a in riva al Tamigi. Dove Anna Mae Bullock da Nutbush Tennesse, in arte Tina Turner, è clamorosamente rinata a 60 anni.
Un breve frammento del bis di Proud Mary nel musical Tina dopo tre ore di show