Chi ha vissuto la propria adolescenza negli anni ’90 avrà di sicuro assistito all’ascesa dei The Offspring, diventati nel giro di un paio d’anni una delle band punk rock più famose e celebrate della scena. Tra alti e bassi la carriera di Dexter Holland e soci è andata avanti fino ai giorni nostri, ed è notizia di un paio di settimane fa la pubblicazione dell’album numero nove, intitolato Days Go By. Un ritorno alle origini?
Le recensioni si sono divise su questo punto: da un lato c’è chi considera Days Go By come la summa di quanto fatto dagli Offspring in tutti questi anni, con un’alternanza di brani punk rock e di ballate più soft; dall’altro però c’è chi lamenta l’assenza di grandi novità, considerando questo album più come un omaggio per i vecchi fan che un disco registrato per trovare nuovi accoliti. La verità, come sempre, sta nel mezzo.
A favore della prima teoria troviamo i primi due singoli, Days Go By e California Cruisin (Bumpin’ In My Trunk), che uniscono il sound ruvido dei primi dischi con le atmosfere festaiole di hit come Pretty Fly (for a White Guy). Certo sono lontani i tempi di Smash e Ixnay on the Hombre, i due album considerati l’apice della loro creatività, e tra i solchi digitali di Days Go By si sente la mancanza di nuovi spunti, però i The Offspring regalano ancora qualche scossa.
In pochi giorni l’album ha raggiunto la posizione numero 12 nella classifica Billboard 200, segno che c’è ancora un pubblico che attende le loro uscite. Nell’album troveremo anche una chicca: Dirty Magic, riedizione della canzone omonima presente nel secondo album studio del gruppo, Ignition. Un modo per ribadire che il legame con il passato è sempre più forte. Ecco i video ufficiali dei primi due singoli.
