Marco Mengoni si conferma leader assoluto dopo la quarta serata del Festival di Sanremo 2023 anche nelle nostre pagelle
Quando il giudizio della grande platea televisiva di Sanremo 2023 che si esprime con il televoto, ma anche con quella demoscopica e giornalistica coincide con la classifica finale, per quanto parziale, si può sicuramente parlare di giudizio condiviso.
Nel caso di Marco Mengoni è più opportuno parlare di vero e proprio plebiscito. É lui, ancora una volta, a dominare la scena al Festival con una esibizione di straordinaria classe ed empatia nel corso della quarta serata, quella delle cover. Il tutto dopo i giudizi della nostra redazione musica sulle 28 canzoni originali in gara dopo la prima e la seconda serata. E in attesa del gran finale.
Sanremo 2023, le pagelle della quarta serata
Ariete con Sangiovanni – Centro di gravità permanente di Franco Battiato
Più apprezzabili nel look e nel tentativo di imitare da un punto di vista stilistico un personaggio come Franco Battiato, per definizione inimitabile. Non ci sono piaciuti, non particolarmente. Voto 5
Will con Michele Zarrillo – Cinque giorni di Michele Zarrillo
Sul palco tutta la grande differenza tra un interprete d’esperienza consolidata e un ragazzo alle prime armi. Zarrillo dà la sensazione di offrire ben più di un salvagente a Will. Ma non basta per stare a galla. Voto 4.5
Elodie e BigMama – American Woman di Lenny Kravitz
Il modo in cui Elodie sconvolge le prime file di Sanremo con una prova di straordinaria personalità, è degno di una sovranità acquista nel mondo del rock. Coriste da paura. BigMama si prende il centro della scena alzando ulteriormente il livello corrosivo di un brano che a Kravitz piacerebbe e non poco. Voto 7.5
Olly con Lorella Cuccarini – La notte vola di Lorella Cuccarini
Ok, lasciamo parlare il boomer che vive dentro chi scrive. Lei ce la mette tutta per dare spessore a una interpretazione che vorrebbe essere leggera e che Olly sgonfia con una contaminazione infelice. Lei ci sta, lui nemmeno un po’. Voto 5
Ultimo con Eros Ramazzotti – Medley di Eros Ramazzotti
Sono molte le similitudini tra due storie in qualche modo parallele a distanza di trent’anni l’una dall’altra. Molto, forse anche troppo narrativa la loro esecuzione che è una grande occasione anche per Ramazzotti abile a trasformare l’Ariston in una platea tutta sua e molto autopromozionale. Ultimo, generosissimo, gli lascia la scena sciogliendo quella timidezza che fino a oggi lo lasciava un po’ troppo al di sopra della scena. Voto 7.5
Lazza con Emma e Laura Marzaduri – La Fine di Tiziano Ferro/Nesli
La scelta della canzone è molto, molto specifica. Ma non è particolarmente felice. Emma dà quasi l’impressione di volersi fare trascinare anche troppo da una interpretazione che non convince, e che non sembra vederla troppo a suo agio. Voto 5.5
Tananai con Don Joe e Biagio Antonacci – Vorrei cantare come Biagio di Simone Cristicchi
Molto divertente. Bella scelta quella di portare Biagio Antonacci con una canzone che anni fa metteva il cantautore di Rozzano alla berlina. Lui accetta il rischio e conferisce all’idea di una esibizione estremamente originale molta piacevolezza. Bravi entrambi. Una strana coppia che ha funzionato. Voto 8
Shari con Salmo – Medley di Zucchero
Salmo raggiunge la sua fidanzata Shari per mostrare un aspetto quasi assolutamente inedito della sua sensibilità musicale. La presenza del compagno finisce per mettere in ombra lei, che invece avrebbe dovuto cogliere questa chance per emergere. Lui canta anche quello che non dovrebbe cantare. Lei si esibisce in stucchevoli vocalizzi che non portano molto alla sua causa. Voto. 5.5
Gianluca Grignani con Arisa – Destinazione Paradiso di Gianluca Grignani
Si concorda con Arisa, che a fine canzone si lascia scappare un “…abbiamo fatto un gran casino”. In effetti la canzone dà un po’ la sensazione di un karaoke non particolarmente fortunato e nemmeno preciso. Tuttavia ci sono interpretazioni più belle e perfette di questa che non hanno un grammo di spessore. E con tutti i suoi errori, i suoi eccessi, le sue sgrammaticature contiuiamo a preferire Grignani. Anche trent’anni dopo. Bello rivedere Peppe Vessicchio là dove dovrebbe essere sempre, a spiegare come si educa un talento. Gli Amici possono anche attendere. Voto 7
Leo Gassmann con Edoardo Bennato e il Quartetto Flegreo – Medley di Edoardo Bennato
Forse la cosa più bella di tutta la serata. Sentite una dopo l’altra le canzoni di Edoardo Bennato ci ricordano quante cose straordinarie abbia scritto dando vita a sogni e (in qualche caso) incubi. Un omaggio legittimo che il giovane Gassmann interpreta in modo rispettoso ed efficace. Rock, archi e due belle voci. Ma soprattutto i contenuti. Perché quando ci sono le canzoni le cose non possono mai andare male. Voto 8
Articolo 31 con Fedez – Medley Articolo 31
Anche qui effetto Karaoke. L’idea è quella di dare vita a un happening che sia celebrativo, e che non debba assolutamente essere esibizione stilistica. I due randagi tornano a fare quello che gli riesce meglio seminando il panico tra i dirigenti della RAI compreso un “Giorgia Legalizzala!” che irrompe nel bel mezzo di “Ohi Maria”. Voto 6
Giorgia con Elisa – Medley di Luce e Di sole e d’azzurro
Bastano pochi minuti di una canzone ed ecco che le immagini sul palco di uno stadio stracolmo a cantare canzoni loro e di altri. Quindi, qualsiasi cosa si scriva, sarà insignificante rispetto alla lezione di stile che queste due vecchie amiche, autoironiche e divertentissime, riescono a dare dal vivo. Una delle cose più belle mai sentite al Festival da tanto, tanto… ma davvero tanto tempo. Voto 9.5
Colapesce Dimartino con Carla Bruni – Azzurro di Adriano Celentano
L’idea potrebbe anche sembrare geniale. Carla Bruni, sullo stesso palco dal quale Cristicchi la massacrò a colpi di rime in “Meno Male”. E a poca distanza (tempistica) da Fiorello che la omaggiava con una delle sue caricature più feroci. Lei si presta, sorride, miagola alcune parole di una delle più belle canzoni del repertorio italiano. Qualcuno dirà che è una notizia. Chi scrive sostiene che ci sono anche delle colpe in tutto questo. Voto 5.5
I Cugini di Campagna con Paolo Vallesi – Medley di La forza della vita e Anima mia
Molti sostengono che il revival abbia meriti indiscutibili, soprattutto quando le novità sono sempre meno interessanti di quanto si è già ascoltatl. Questa esibizione dimostra che ha torto. Il piacere di avere rivisto Paolo Vallesi si scompone di fronte all’agghiacciante tentativo di incastrare due canzoni che non c’entrano davvero nulla. A volte il marketing o il tentativo di sdoganare il trash come forma d’arte dovrebbe chinare il capo. E farsi tagliare la testa. Voto 4
Marco Mengoni con Kingdom Choir – Let it be dei Beatles.
Poteva essere un rischio. Nemmeno troppo calcolato. É invece una piccola opera d’arte e di equilibrio tra un cantante formidabile e un complesso di voci perfetto. Sullo sfondo un’orchestra che può solo limitarsi a fare da spettatrice a un quadro che non ha bisogno di nulla, anche senza strumenti. La voce umana ha qualcosa di davvero straordinario, persino senza l’autotune. Voto 9
gIANMARIA con Manuel Agnelli – Quello che non c’è degli Afterhours
Dirompente con i Maneskin quando gli chiesero di tenere a battesimo il talento della band romana che vinse, forse anche per merito suo, due anni fa. Composto, quasi riconoscente di fronte a un ragazzo gli rende omaggio senza orpelli e con estremo rispetto. Bellissima la parte in cui le due voci si fondono in un’armonizzazione pirotecnica e nel finale di un brano che è un vaccino che vorrebbe coprire il senso di vuoto per tutte le cose che ancora mancano. Testo che merita di essere ascoltato nelle scuole. E spiegato con cura. Se un ragazzo lo canta, speriamo che tanti giovanissimi lo ascoltino. Voto 8
Mr. Rain con Fasma – Qualcosa di grande dei Lunapop
Diciamo che non si fanno un favore a vicenda. E forse non lo fanno nemmeno a Cremonini. Il quadretto con bimbi al seguito visto in “Supereroi” viene rimpianto di fronte a una canzone che vorrebbe essere ricostruita su modalià più moderne. Ma ne esce stravolta. E non convince. Voto 4.5
Madame con Izi – Via del campo di Fabrizio De Andrè
C’è grande coraggio, forse anche parecchia incoscienza, nel portare a Sanremo una canzone del genere di un gigante come De André con un arrangiamento acustico che cozza con la voce elettronicamente trattata di Izi. Quello che si apprezza è il fatto che una canzone capolavoro del panorama italiano venga proposta al pubblico della Generazione Z che magari domani, su Spotify, andrà al database di De André dicendo… ‘OK, fammi capire chi è questo Faber’. Voto 8
Coma_Cose con Baustelle – Sarà perché ti amo dei Ricchi e Poveri
Bianconi e i Baustelle amano molto questo genere di operazioni. Arrangiare in modo innovativo canzoni quanto meno improbabili che non farebbero mai parte del loro repertorio. A volte funziona, altre meno. Stavolta meno. Voto 5.5
Rosa Chemical con Rose Villain – America di Gianna Nannini
Il regolamento consentiva esibizioni fino a un massimo di cinque minuti. A Rosa Chemical ne bastano meno di tre per sconvolgere perbenismi con una delle canzoni italiane più scomode e scorrette, censurate e nascoste – anche con un certo senso di fastidio – dal puritanesimo RAI dei primi anni ’80. Magari anche troppo ostentazione e arrangiamento vocale convincente solo in parte. Ma Sanremo… beccati anche questa. Voto 7.5
Modà con Le Vibrazioni – Vieni da me delle Vibrazioni
Due modi diversi di guardare a radici e tradizioni. I Modà con i loro manierismi lirici incontrano Le Vibrazioni, per i quali tutto sembra essersi fermato agli anni ’70. La canzone non si scolla da quella che è la sua versione originale portando poca novità e rendendo appena sufficiente un compito non particolarmente difficile. Voto 6
Levante con Renzo Rubino – Vivere di Vasco Rossi
Sarà che questo brano, un po’ come “La canzone del sole”, la si sente sempre di più accompagnata da una chitarra scordata in fondo al pullmann della gita scolastica e che la voce di Vasco Rossi incombe su qualsiasi brano del suo repertorio. L’interpretazione di Levante e Rubino è essenziale, struggente, a modo suo bella. Ma dà l’idea di qualcosa di comunque incompleto. Voto 6.5
Anna Oxa con Iljard Hava – Un’emozione da poco di Anna Oxa
Pur con la solita carica interpretativa che a volte la fa eccedere, Anna Oxa si riprende con forza e determinazione qualcosa che fa parte del suo passato. E non vuole dividerlo con nessuno. Ad accompagnarla nel suo lungo e dolente assolo vocale, davvero troppo ridondante, l’orchestra e il violoncellista albanese Iljard Shaba. Forse troppa sovraesposizione che sfoca il soggetto. Voto 6
Sethu con Bnkr44 – Charlie fa surf dei Baustelle
Canzone deliziosa. Ma di questa versione proprio non si sentiva la necessità. É uno di quei casi in cui l’omaggio diventa una zavorra… Voto 4
LDA con Alex Britti – Oggi sono io di Alex Britti
La chitarra di Alex Britti, un testo fantastico esaltato niente meno che da Mina. É un brano straordinario. Cosa poteva portare il giovane D’Amico a tutto questo? Nulla. Ecco. Voto 4.5
Mara Sattei con Noemi – L’amour toujours di Gigi D’Agostino
Dare ulteriore voce a uno dei brani pop più eclatanti degli ultimi trent’anni: sembra pretenzioso. E invece ecco una di quelle trasformazioni che sorprende e che piace. Sentire l’orchestra che si scioglie nell’inciso di una frase musicale ruffiana e geniale non ha prezzo. Il tutto senza concedersi alla cassa in quattro che non sembra più così indispensabile. Voto 8
Paola e Chiara con Mark & Kremont – Medley di Paola e Chiara
I cinque brani più dance di Paola & Chiara (va beh, quattro oltre ad Amici come prima che si fa spazio a fatica). Ma la cosa che piace di più sono gli incisi imposti dai DJ Mark e Kremont che in questa valigia ci infilano di tutto. Dagli Abba, Gloria Gaynor a Kylie Minogue. Voto 6
Colla Zio con Ditonellapiaga – Salirò di Daniele Silvestri
C’è tutto. La partitura originale dell’orchestra, il senso di divertimento e di ironia quasi sarcastico di una canzone che farà ballare ma dovrebbe anche fare pensare per il senso di inquietutine che il suo testo trasmette. Persino il balletto. Anche qui… sarà che la serata è stata lunga e questa esibizione è l’ultima. Ma questo brano non aggiunge nulla a quanto si pensava di poter vedere. Voto 6